Fase 2, Gimbe: “Sardegna maglia nera per numero di tamponi”
Sardegna fanalino di coda per numero di tamponi effettuati negli ultimi 14 giorni, insieme a Calabria, Campania, Sicilia, Puglia
Sardegna fanalino di coda per numero di tamponi effettuati negli ultimi 14 giorni, insieme a Calabria, Campania, Sicilia, Puglia. L’Isola è nella fascia più bassa a livello nazionale: è sotto quota 60 controlli al giorno ogni centomila abitanti. La media è di 53 tamponi al dì (sempre ogni 100mila abitanti) , appena uno in più della Calabria. Dietro ci sono soltanto Campania, Sicilia e Puglia. In testa la provincia autonoma di Trento (222), in ultima posizione la Puglia (37), in mezzo la Lombardia (99). È l’analisi indipendente condotta dalla Fondazione Gimbe sui dati della Protezione civile.
Tra le più basse in Italia anche la media dei test effettuati al giorno in Sardegna: 872. Alta invece (85,9) la percentuale dei tamponi diagnostici, quelli utilizzati per ricercare nuovi possibili casi al di fuori dei controlli messi in campo per confermare la guarigione virologica o per altre necessità di ripetere il test. Il resto, quindi, sono tamponi di controllo. La stessa Fondazione che ha realizzato il report invita tutte le Regioni ad aumentare l’estensione mirata dei tamponi.
E chiede al ministero della Salute di inserire tra gli indicatori di monitoraggio della fase 2 uno standard minimo di almeno 250 tamponi diagnostici al giorno per 100.000 abitanti. Nessuno in Italia rispetta questi parametri. Ma la Sardegna è davvero lontanissima: per arrivare a quella media dovrebbe quasi quintuplicare gli sforzi. “Il Governo – spiega Gimbe – oltre a favorire le strategie di testing deve neutralizzare comportamenti opportunistici delle Regioni finalizzati a ridurre la diagnosi di un numero troppo elevato di nuovi casi che, in base agli algoritmi attuali, aumenterebbe il rischio di nuovi lockdown”.