Fase 2, Comuni: “Per turismo regole certe e uniformi”
E' l'appello degli assessori comunali del Turismo di oltre 60 località turistiche sarde a Solinas e Chessa
“Protocolli per un’estate sicura, date certe per la riapertura di porti e aeroporti, direttive puntuali sulla gestione dei turisti in arrivo e confronto immediato col presidente della Regione”. Sono le richieste formulate dagli assessori comunali del Turismo delle oltre 60 località turistiche sarde che hanno deciso di aderire all’ipotesi di cartello formulata dall’assessora di Santa Teresa di Gallura, Stefania Taras, per cercare di darsi regole certe e chiare, in grado di salvare la stagione turistica. Oggi la Consulta degli assessori comunali si è incontrata in videoconferenza per la terza volta e ha ribadito quelle che considera le priorità lungo il percorso che partendo dalla città gallurese vuole accompagnare la Sardegna alla stagione estiva, con l’obiettivo di rilanciare il turismo e salvare imprese e lavoratori di uno dei comparti più colpiti dalla pandemia.
“Il tempo scorre e Comuni, imprese, lavoratori e cittadini hanno bisogno di direttive per trovarsi pronti quando si potrà ripartire”, sottolinea per tutti Stefania Taras, che ha coordinato i lavori nel corso dei quali si è lavorato a un documento congiunto da sottoporre al presidente della Regione, Christian Solinas, all’assessore del Turismo, Gianni Chessa, e ai competenti organismi consiliari. Per i Comuni turistici sardi “è urgente che la Regione adotti alcune misure che consentano al sistema turistico sardo di limitare l’emorragia di prenotazioni e agli imprenditori di fare affidamento su regole certe cui uniformarsi”.
Il tavolo chiede esplicitamente “un preciso e definitivo indirizzo sugli adempimenti sanitari da sottoporre ai turisti che arrivano da altre parti d’Italia o dall’estero”. Necessario per la Consulta è anche “definire un protocollo chiaro, condiviso e sostenibile per permettere ai Comuni di fronteggiare la stagione come destinazioni turistiche, proteggendo efficacemente cittadini, lavoratori e turisti”. Ribadita anche “la necessità di attivare uniformi procedure anti-Covid – concludono gli assessori comunali – per garantire standard di sicurezza coerenti a una comune e preventiva attività di informazione e formazione, che impone anche la necessità di un progetto di marketing e comunicazione regionale”.