Comitato scientifico, la Dg di Solinas: ‘Su fase 2 c’è un parere dato oralmente’
“Il parere del Comitato (scientifico) è stato reso in forma orale”. Lo scrive in una nota la Dg Silvia Curto, primo dirigente in Regione, braccio destro del presidente Christian Solinas. La Curto ha risposto così alla sollecitazione del capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che da tre settimane, mediante due diversi accessi agli atti, aveva fatto formale richiesta per consultare le relazioni degli esperti. Ieri la notizia è stata pubblicata Sardinia Post, anche perché l’onorevole paventava l’ipotesi di una denuncia per omissione d’atti d’ufficio. E oggi è arrivata la lettera della Dg.
La Dg di Solinas motiva la decisione del parere orale citando la delibera 17/4, con la quale il primo aprile scorso la Giunta ha nominato il Comitato tecnico scientifico, formato da Stefano Vella, Pietro Cappuccinelli, Francesco Cucca e Luca Pani (quest’ultimo dimissionario la scorsa settimana). Effettivamente in quel documento è scritto che il team di esperti, “in ragione delle restrizioni esistenti alla circolazione delle persone sul territorio nazionale e delle distanze tra le sedi di residenza di ciascun componente, il Comitato si riunisce in via ordinaria mediante gli strumenti informatici della videoconferenza o della chiamata multipla. I suoi lavori, considerata l’urgenza e lo stato di emergenza, sono improntati alla massima semplificazione delle procedure ed alla maggiore speditezza possibile”, è scritto.
E fin qui nessuno problema, le modalità con cui un gruppo di esperti di riunisce è una questione di metodo non sindacabile. Anche perché, come scrive la Curto, “nel quadro emergenziale in corso, per l’acquisizione degli atti endo-procedimentali, quale è il parere del comitato tecnico-scientifico, si ricorre al principio della libertà delle forme”. Nella fattispecie “la videoconferenza”. La Dg non scrive però le ragioni per cui, in uno scenario di così specchiata linearità, l’onorevole Agus non è mai stato messo nelle condizioni di guardare quel materiale. Ovvero i pareri che la Dg definisce “validi, esistenti e comprovati fino a querela di falso”. Ma che sinora nessun sardo ha mai potuto consultare.
Eppure sulla base di quelle videoconferenze a metà aprile il presidente Solinas decise di non autorizzare l’apertura delle librerie né quella dei negozi di abbagliamento per neonati e bambini, di contro a quanto stabilito da un Dpcm del premier Giuseppe Conte. E sempre rifacendosi alle decisioni degli esperti, sabato 3 maggio, con l’ordinanza numero 20, il governatore ha scelto di anticipare all’11 maggio il riavvio di alcune attività come i centri estetici e i saloni di parrucchieria, nonché i negozi di scarpe e abbigliamento. Ancora una volta in opposizione al dettato del Dpcm Conte, sul cui rispetto anche oggi è intervenuto il ministro per gli Affari regionale, Francesco Boccia. A leggere la delibera 17/4 non è scritto che il Comitato debba dare pareri. E per questo non si capisce perché tale termine sia stato usato nelle ordinanze della Giunta.