Cagliari, l’idea del Comune per aiutare le imprese: suolo pubblico per tavolini e “aree di cortesia”
Alla riapertura gli ingressi contingentati nei negozi saranno contingentati. Un problema soprattutto per i parrucchieri costretti a tenere a lungo i clienti in salone. E il Comune pensa a concedere spazi di suolo pubblico all’esterno per le aree di cortesia per le attese in sicurezza
Aree di cortesia per le attese dei clienti e altri tavolini sul suolo pubblico. Oltre al taglio di tasse e affitti giù. Sono le proposte della commissione Attività produttive. Il parlamentino, presieduto dal consigliere Pierluigi Mannino, sta ragionando su nuove misure di sostengo per le imprese in vista della riapertura.
Il piano riguarda anche le aree all’aperto. Si cercherà di individuare aree utilizzabili a fini commerciali, anche in deroga alle norme e anche in quelle speciali come piazza Yenne e il largo Carlo Felice per compensare le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria delle aree fruibili. Previste anche aree di cortesia nel suolo pubblico. Questo perché gli ingressi nei locali saranno contingentati. Un problema soprattutto per i parrucchieri costretti a tenere a lungo i clienti in salone. E il Comune pensa così a concedere spazi di suolo pubblico all’esterno per le aree di cortesia dove accogliere i clienti in sicurezza.
Bar e ristoranti. Non esiste ancora una stima invece sui costi che bar e ristoranti alla riapertura dovranno sobbarcarsi per poter aprire in sicurezza. Sia Confcommercio che Confesercenti attendono il protocollo del Governo che dovrà dare tutte le indicazioni. Confesercenti sta ragionando sull’ipotesi di stipulare delle convenzioni che le società che dovranno sanificare e certificare le sanificazioni, per calmierare e prezzi. sperando di poter contare su contributi per abbattere ulteriormente i costi.
Tasse. Il Comune punterà poi su sgravi sulle imposte comunali (Imu, Tari, Tasi) e contributi economici a fondo perduto finalizzati a supportare le spese sostenute nei mesi di inattività (affitti, mutui, energia, canoni di concessione) calcolati in misura proporzionale. Ora l’esecutivo e il consiglio comunale dovranno approvarle e cercare un dialogo poi con la Regione e gli altri enti interessati.
Affitti. Sì anche all’accordo tra proprietari degli immobili ad uso non abitativo ed affittuari per una riduzione degli affitti, compensando i primi con la riduzione dell’addizionale comunale, riduzione anche per immobili di proprietà per i quali sono in essere mutui, finanziamenti e investimenti migliorativi e conservativi. Sì anche a nuove aree per i mercatini e l’ambulantato.