Morti in Sardegna, raccolti i dati dal 2015 a oggi per scoprire la (reale) letalità del virus
CAGLIARI. I dati dei decessi dal 2015 fino al 30 marzo 2020, comune per comune (343 su 377, "un campione rappresentativo della realtà sarda") sono stati raccolti dall'Anci Sardegna. E l'indagine proseguirà nei prossimi mesi. Lo scopo è rivelato tra le righe di un comunicato stampa, ma è chiaro: solo attraverso l'analisi di quei numeri si potrà capire quanto e dove il coronavirus è stato letale in Sardegna. L'unica via è la comparazione dei decessi tra le diverse annualità e i diversi periodi. E sarà superata anche la classica polemica "morto per" o "morto con" il virus: se l'ultimo periodo dovesse far registrare un picco anomalo rispetto a identiche stagioni precedenti, allora il colpevole potrebbe essere individuato facilmente. Al di là dei tamponi effettuati.
L'associazione dei comuni sardi si è fatta promotrice della raccolta dei dati, spiega il presidente Emiliano Deiana, ma "non ha, in questa fase, la possibilità tecnica di elaborarli e pertanto li consegna, seguendo i crismi dell'ufficialità, alle istituzioni (Governo e Regione) e alle Università sarde (Cagliari e Sassari) al fine di procedere – con strumenti evidentemente più efficaci di quelli a disposizione dell’Associazione – alla loro più completa elaborazione e verifica anche in relazione all’andamento epidemiologico del Covid19".
Gli ultimi aggiornamenti sul coronavirus in Sardegna
L’associazione dei Comuni ha assunto l'iniziativa in maniera autonoma "e con esclusivo spirito civico al fine di dotarsi di uno strumento che consenta di affrontare una realtà inedita e imprevista, come questa della pandemia da Covid19, con maggiori elementi di valutazione possibile", si legge in un comunicato, I dati “grezzi” sono stati trasmessi al ministro della Salute Roberto Speranza, al presidente della Regione Christian Solinas, all’assessore della sanità Mario Nieddu, alla protezione civile nazionale e regionale, ai rettori delle Università di Cagliari e Sassari"
Nelle prossime settimane, aggiunge Deiana, "Anci Sardegna affinerà la propria ricerca, con identico spirito di servizio, monitorando la mortalità avvenuta, nello stesso arco temporale, all'interno delle case di cura per anziani sparse sul territorio; analogamente i dati “grezzi” saranno prontamente consegnati alle medesime autorità nazionali e regionali". E, comunque, l'associazione "si riserva, magari in collaborazione con gli enti di ricerca anche indipendenti, di attivare una elaborazione dei dati che fornirà alle istituzioni per le valutazioni del caso".