Coronavirus in Sardegna, i dati comune per comune: mezzo pasticcio del ministero

CAGLIARI. I dati del contagio da coronavirus comune per comune in Sardegna? Tabelle vere, verissime quelle pubblicate dall'ex presidente della Regione Mauro Pili. Ma numeri sbagliati. Meglio: criteri di individuazione territoriale sballati. E non per colpa di Pili, che ha usato come fonte un decreto del ministero dell'Interno che distribuisce i "fondi per la sanificazione degli ambienti di Province, Città metropolitane e Comuni".

Funziona così. Il Viminale, sulla base del decreto legge numero 18 del 17 marzo del 2020 ha a disposizione un fondo da 70 milioni di euro da distribuire a Comuni  e Province  (65 i primi, 5 tra le seconde) che devono precedere con le sanificazioni degli ambienti. I criteri scelti per la ripartizione sono il numero di residenti e quello dei contagiati accertati. Per quest'ultimo dato si fa riferimento ai "dati comunicati dal ministero della Salute alla data del 10 aprile". Seguono le tabelle, con i numeri municipio per municipio. Pili pubblica tutto. Ma scatta la protesta di molti sindaci. Tanti si trovano contagi  nel loro territorio di cui nessuno è a conoscenza: loro in primis, che sono i responsabili della salute pubblica della comunità. Arriva qualche smentita.

E a chiarire perché i conti non tornino ci pensa il presidente dell'Anci Emiliano Deiana: "Quel dato, almeno per i comuni sardi, presenta delle gravi lacune e non corrisponde in tantissime situazioni alla realtà dei fatti acclarati da ATS, comunicati ai sindaci e da essi, sempre e in maniera trasparente, alla cittadinanza. Esistono casi conclamati", aggiunge Deiana, "per cui “risulterebbero” delle persone positive al Covid19 solo perché quella persona risulta essere nata anagraficamente in un posto, ma residente da decenni in un altro senza il minimo contatto con la comunità di origine".

Insomma: anche il ministero sta distribuendo fondi  sulla base di criteri sbagliati.