Sant’Efisio, l’Alter Nos: «Scioglieremo il voto il 3 maggio a Nora, era necessario un compromesso»
Il 364esimo scioglimento del voto a Sant'Efisio sarà diverso, ma profondamente sentito. Raffaele Onnis, l'Alter Nos, spiega per quali ragioni si è deciso di celebrare la Festa di Sant'Efisio il 3 maggio
«Fin dai primi di marzo con il Sindaco Truzzu e il Presidente della Arciconfraternita del Gonfalone Giancarlo Sanna – racconta Raffaele Onnis, l’Alter Nos di quest’anno – ci siamo confrontati su come si sarebbe potuta svolgere la processione. Non sapendo ancora come si sarebbe evoluta la situazione, abbiamo deciso di riparlarne ad aprile, nella speranza che le cose sarebbero migliorate. Purtroppo però non è così e l’unica certezza che avevamo era che il voto si deve comunque sciogliere».
«Con il Comitato per la Sicurezza e il Prefetto si è stabilito che organizzare dei festeggiamenti, anche nel rispetto di tutte le precauzioni, che durassero quattro giorni non era possibile. Le celebrazioni per lo scioglimento del voto dovevano concentrarsi un una sola giornata, essere ridotte all’indispensabile senza togliere solennità al rito. Abbiamo pensato che il luogo più giusto fosse quello del martirio, cioè Nora la data del 3 è quella intermedia, dopo la quale il santo torna a Cagliari».
Dunque secondo quanto stabilito dal Prefetto Bruno Corda, si terranno le funzioni religiose necessarie per sciogliere, anche quest’anno, il voto fatto a Sant’Efisio. Il giorno primo maggio il Sindaco di Cagliari procederà alla vestizione dell’Alter Nos in forma strettamente privata. Le funzioni religiose prenderanno avvio con la celebrazione di una messa nella Chiesa di Stampace, alla sola presenza degli Officianti, del rappresentante dell’Arciconfraternita e del rappresentante della Municipalità di Cagliari.
Domenica 3 maggio, il simulacro del Santo sarà trasportato, direttamente fino alla chiesa di Nora. Al temine delle funzioni religiose il simulacro di Sant’Efisio rientrerà nella stessa giornata a Cagliari, nella propria chiesa. Per consentire comunque ai fedeli di vedere il Santo dalle loro abitazioni, perché ricordiamolo saranno ancora in vigore tutte le misure come il distanziamento e il divieto di assembramenti, probabilmente il simulacro del santo verrà trasferito con un mezzo aperto, in modo che sia visibile.
«Mi rendo conto che per i fedeli sardi, in particolare per i cagliaritani è una grande delusione ed è difficile accettare il cambiamento di una tradizione così radicata, ma purtroppo ci sono delle priorità da rispettare in questo momento. Nel nostro immaginario – prosegue Onnis- non c’è primo maggio senza Sant’Efisio, anche se in realtà in passato il voto non si scioglieva a maggio. Negli atti del 1652 che custodiscono la promessa fatta dal Comune di Cagliari al Santo non si fa cenno a una data precisa e anzi ci sono testimonianze di scioglimento del voto avvenuto il 15 gennaio, data in cui ricorre il martirio di Sant’Efisio. Poi col tempo la data è diventata primo maggio, perché in effetti il periodo della rinascita primaverile, coincide con la rinascita dopo la sconfitta della peste, e il bel tempo consente di organizzare celebrazioni degne del Santo».
«Se avessimo avuto la certezza di come sarà la situazione tra qualche mese avremmo anche potuto pensare di rimandare tutto, ma c’è ancora troppa incertezza su come si evolverà questa emergenza, e avremmo rischiato rimandare davvero troppo a lungo. Comunque coltiviamo il sogno e la speranza di poter organizzare dei festeggiamenti magari dopo l’estate, quando si potranno celebrare in sicurezza perché vorrebbe dire che abbiamo raggiunto la serenità sociale. Certo – conclude l’Alter Nos – se ragiono con la testa penso che questa sia la soluzione migliore, naturalmente ragionando col cuore, e facendomi trasportare dall’emozione avrei preferito una festa il primo maggio».