Covid-19: tutto fermo fino al 3 maggio. Locatelli: «No a riapertura per regioni»
#Italia Il governo va verso il prolungamento del lockdown fino al 3 maggio. E durante la conferenza stampa della Protezione Civile, Locatelli ha affermato che non sarebbe auspicabile cominciare la riapertura partendo dalle regioni con un basso numero di contagiati
Si va ormai verso la certezza della durata del lockdown fino al 3 maggio: a riportarlo è l’Ansa a seguito del vertice in videoconferenza tra il premier Giuseppe Conte e le parti sociali. Il segretario della Uil Barbagallo ha affermato che Giuseppe Conte ha confermato che, ad oggi, ancora non ci sono le condizioni per far ripartire le attività per il post 13 aprile. Al primo posto c’è la salute dei cittadini.
Si rischierebbe di far risalire la curva dei contagiati e vanificare tutti gli sforzi. “Tutti vogliamo che si riapra nel massimo della sicurezza e con le necessarie garanzie per la salute in tutti i luoghi di lavoro. Oggi è questa la priorità”, scrive su Twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.
Durante la conferenza stampa della Protezione Civile, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), ha affermato che non sarebbe auspicabile cominciare una riapertura partendo dalle regioni con un basso numero di contagiati: «In una regione che ha alta incidenza epidemica il rischio contagio è evidentemente più elevato, di contro in una regione dove il tasso è più basso ragionevolmente è ipotizzabile che il numero dei soggetti che non sono stati esposti al virus sia più alto e quindi ci sia un maggior numero di soggetti suscettibili all’infezione virale».