Cagliari, l’1 maggio si avvicina. Obiettivo: salvare il voto a Sant’Efisio
La diffusione del nuovo coronavirus lascia in bilico la consueta festa annuale di Sant'Efisio nel capoluogo sardo, ma resta l'obiettivo principale
La diffusione del nuovo coronavirus lascia in bilico la consueta festa annuale di Sant’Efisio nel capoluogo sardo, ma resta l’obiettivo principale, ossia quello di sciogliere il voto della municipalità di Cagliari che si rinnova ogni anno dopo il miracolo della liberazione della peste nel 1656, la domanda è: come?
La questione è stata affrontata durante una videconferenza alla quale hanno partecipato anche il comune di Cagliari, di Pula, di Capoterra, la Curia e l’Arciconfraternita di Sant’Efisio, ma dal dibattito non è scaturuta ancora nessuna decisione.
“Abbiamo valutato diverse ipotesi, ma ci siamo aggiornati a dopo il 13 aprile”, ha dichiarato il sindaco Paolo Truzzu. “Tecnicamente il voto si scioglie quando il Santo giunge nei luoghi del martirio. Come si potrà fare ancora non si sa, perché non sappiamo quali saranno i provvedimenti del governo dopo il 13 aprile. E se ci sarà un margine per la concessione delle deroghe. Noi siamo garanti dell’esecuzione del voto, ma tutto dovrà essere fatto nel pieno rispetto delle norme emanate e delle disposizioni della Cei. Inutile soffermarci sulle ipotesi: solo dopo il 13 aprile saremo in grado di avere un quadro della situazione”, è quanto afferma Giancarlo Sanna, primo guardiano e presidente dell’Arciconfraternita.
La soluzione sembra ancora lontana, ma una cosa è certa: l’edizione di quest’anno sarà decisamente insolita; forse l’1 maggio l’Italia sarà entrata nella fase 2, che comunque vieterebbe grandi aggregazioni di persone.