Coronavirus, Truzzu: “A Cagliari troppi pranzano dai genitori nei weekend e girano sui bus”
Il sindaco fa l’ennesimo appello: “I manifesti? Un pugno nello stomaco ma sono necessari, chi se ne frega se perdo consensi. In città entrano ancora 57mila auto al giorno e tanti girano sui pullman quando è tutto chiuso: questa emergenza non finirà presto”.
I cartelloni con le scritte choc? “Quando li ho visti anch’io ho come avuto la sensazione di ricevere un pugno nello stomaco, ma sono necessari. Il tempo del ‘io resto a casa’ ha esaurito la sua capacità. A nessuno fa piacere rimproverare”. Paolo Truzzu, ancora una volta, sceglie il video appello sulla sua pagina Facebook per “aggiornare” i cagliaritani sull’emergenza Coronavirus: “Ci sono ancora 57mila auto che entrano in città ogni giorno, più quelle dei residenti. Su alcune linee del Ctm c’è un traffico preoccupante in orari dove non si dovrebbe uscire perché, a parte banche e poste, è tutto chiuso”, afferma Truzzu. “Ricevo tante segnalazioni da parte dei commercianti, e so che ci sono ancora tanti cagliaritani che nel weekend vanno a pranzo dai genitori. Io, i miei, non li vedo da quarantacinque giorni e sono anziani e malati”. Truzzu, poi, ammette che “tutti abbiamo sottovalutato il Coronavirus, anche io. Tanti medici, un mese fa, dicevano che era solo un’influenza, e invece i dati aumentano ogni giorno, serve un comportamento responsabile da parte di tutti”.
Il sindaco di Cagliari, poi, invita ancora all’unità: “Basta con le polemiche, il mio stesso staff mi ha avvisato che con quei cartelloni avrei perso consensi, ma non me ne frega nulla. Dobbiamo uscire da questa situazione il prima possibile, tutti sereni e sicuri. Dobbiamo capire che, dopo, ci sarà un’emergenza economica e sociale sulla quale stiamo già lavorando”, assicura. Poi, l’annuncio: “Tra stasera e domani partirà un’iniziativa di solidarietà da parte del Comune, servirà la generosità dei cagliaritani”.