Rassegna Stampa

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A Bonorva la fabbrica di materassi si trasforma, adesso produce mascherine

Fonte: web Vistanet Cagliari
23 marzo 2020

A Bonorva la fabbrica di materassi si trasforma, adesso produce mascherine

 

Ci sono voluti 2 giorni e la fabbrica di materassi Il Ghiro di Bonorva ha riconvertito una linea produttiva per realizzare mascherine. «Perché non dobbiamo subire passivamente questa condizione, bisogna reagire» dice il Sindaco.


  
Il primo committente è stato il Comune e poi sono arrivate una valanga di ordinazioni. La fabbrica di materassi di Bonorva, leader nel settore in Sardegna, che ha diversi negozi nell’isola e nella Penisola, adesso produce mascherine. L’azienda si chiama il Ghiro e appartiene alla famiglia Pietri. Con un investimento in materie prime e diversi accorgimenti per adattare la linea produttiva da ieri ha cominciato a realizzare mascherine.

L’azienda nata nel 1970, ha circa trenta dipendenti e questi ultimi giorni molti di loro sono andati in ferie. La produzione di materassi nelle ultime settimane si era quasi fermata. Poi è arrivata l’idea di riconvertirsi, diventare utili alla società e nello stesso tempo non rimanere improduttivi e salvaguardare futuri posti di lavoro.



«Ne abbiamo parlato – racconta Massimo D’Agostino il sindaco di Bonorva – alla fine si è deciso che si poteva fare qualcosa di importante. La prima ordinazione l’ha fatta il Comune. Poi ne sono arrivate subito altre. Ora che si è sparsa la voce ne arrivano tantissime. Adesso l’aziende ha appena cominciato, ha richiamato alcuni dei dipendenti dalle ferie a sta sperimentando come adattare la linea produttiva ancora meglio, per renderla più produttiva».

«Non è certo per fare profitti, le mascherine sono vendute a prezzo concorrenziale e sicuramente tante verranno donate, questa scelta da parte dell’azienda è stata coraggiosa, da un giorno a l’altra cambiare produzione non è semplice. Ma è importante che passi un messaggio positivo per i bonorvesi e per tutti i sardi – ha concluso il sindaco – restare a casa non significa che dobbiamo vivere passivamente questo momento. Dobbiamo reagire, cercare di renderci utili ognuno come può naturalmente rispettando le misure anticontagio».