Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La sfida dei disobbedienti di via Peschiera

Fonte: L'Unione Sarda
16 settembre 2009

Quasi nessuno ha rispettato le ordinanze di sgombero delle case pericolanti: «Ci multano? Pazienza»



La condanna per «inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità» sarebbe l'ultimo dei problemi, in un rione dove i muri delle case sono attraversati da crepe spesse due dita e i geologi lavorano da mesi per capire quanta terra sia rimasta sotto la superficie d'asfalto.
Una multa da 200 euro (ma, nel caso più grave, il reato può essere punito con l'arresto fino a tre mesi) non preoccupa Raffaella Rubiu, ventotto anni e un appartamento in via Castelfidardo: «Sarebbe solo una spesa in più, che si aggiungerebbe a quelle che dovremo sostenere per mettere in sicurezza la casa». Lei, una degli indagati che la settimana scorsa si sono visti notificare una comunicazione della procura della Repubblica, giura che se avesse avuto la possibilità, avrebbe rispettato l'ordinanza.
«Non abbiamo trovato nessun alloggio», racconta. «Purtroppo non navighiamo nell'oro, ma il reddito della mia famiglia è superiore alla soglia massima stabilita per accedere agli aiuti dei servizi sociali. Certo, è giusto che vengano assistite le famiglie che ne hanno veramente bisogno. Ma non credo che capiti a tutti di trovarsi in una casa pericolante da un giorno all'altro».
La loro cucina, da ottobre 2008, si regge su una rete di tubi Innocenti che tiene a distanza pavimento e soffitto. E lunedì notte, mentre diluviava, nessuno è riuscito a chiudere occhio: «Ogni volta che piove, le crepe si allargano. Rimaniamo perché non abbiamo alternative».
L'INCHIESTA Ecco perché quasi nessuno ha rispettato le ordinanze notificate sotto Ferragosto alle famiglie (cinque ordini di sgombero, un'altra decina di “messa in sicurezza degli immobili”) che abitano nelle strade-gruviera. Una decisione che ha avuto come conseguenza l'ingresso in campo della Procura, che ha aperto l'inchiesta su segnalazione del corpo di Polizia municipale.
L'indagine potrebbe seguire anche un altro filone: quello delle responsabilità sulle voragini che si sono aperte l'estate scorsa nella zona e hanno causato il danneggiamento di alcune palazzine, dichiarate pericolanti.
Perché le case costruite a ridosso di piazza d'Armi stanno sprofondando, neanche troppo lentamente? Perché l'estate scorsa si è aperta una voragine di quasi 400 metri cubi? In questo senso potrebbe essere interpretato il primo passo ufficiale della Procura: lunedì la polizia giudiziaria ha chiesto al Comune gli atti relativi alle vicende di via Castelfidardo e via Peschiera. Sotto i palazzi e le strade del rione c'è il vuoto: un groviglio di cunicoli e buche scavati dall'uomo e dall'acqua, che si allargano togliendo l'appoggio alle fondamenta delle case. ( m. r. )

16/09/2009