Coronavirus, giro di vite della Regione: “Isolamento per chi arriva in Sardegna”
La Regione non è riuscita a bloccare i collegamenti con la Sardegna, ma ha deciso di estendere l’isolamento volontario a chiunque arrivi o sia arrivato nell’Isola a partire dal 24 febbraio. L’avanza del coronavirus sta subendo una forte accelerazione (ieri il conteggio è passato da 19 a 34 in poche ore, a cui si aggiungono tre sardi ricoverati nella Penisola) e si cerca di ridurre al massimo la possibilità di contagi, soprattutto con chi arriva dalla terraferma. Alle misure estreme prese dal Governo Conte per limitare gli spostamenti e la diffusione del virus Covid-19 in tutto il Paese, che costringono anche i sardi a restare a casa il più possibile e dotarsi di un documento per potersi spostare da un Comune al’altro, si sommano quelle prese dalla Regione Sardegna. Il presidente Christian Solinas non è riuscito a blindare completamente l’Isola, ma ha dato un giro di vite al suo precedente provvedimento: chiunque arrivi, dovrà restare due settimane chiuso in casa, “con divieto di spostamenti e viaggi nel territorio regionale fatto salvo il tragitto strettamente necessario a lasciare stabilmente l’Isola, da compiersi muniti dei prescritti dispositivi di protezione individuale per la prevenzione di eventuali contagi”.
Negli ultimi giorni sono arrivate migliaia di persone dalla Penisola, in fuga dal virus. Un assalto che ha generato una forte preoccupazione tra i cittadini ed è stata raccolta dai sindaci, in tanti si sono mobilitati e hanno chiesto misure urgenti. L’Anci da giorni sollecitava maggiori controlli su porti e aeroporti, spingendo per soluzioni drastiche. Come quella appena presa dalla Regione. La precedente ordinanza del governatore sardo era rivolta solo a chi dalle zone rosse doveva arrivare nell’Isola dopo l’8 marzo, adesso il provvedimento è stato esteso con valore retroattivo fino al 24 febbraio e, soprattutto, rivolto a chiunque sia transitato per porti o aeroporti: anche sardi rientrati da Roma, per esempio. La validità dell”ordinanza prevista è in linea con le indicazioni del Governo sull’emergenza coronavirus: per ora è fissata fino al 3 aprile, con possibilità di proroga.
L’autocertificazione. Non è come la vera quarantena che viene imposta a chi è entrato in contatto con soggetti positivi al virus Covid-19, ma un gesto volontario che deve essere accompagnato dalla compilazione di un modulo, una specie di autodenuncia. Nel nuovo provvedimento viene specificato che il modulo (Allegato ‘A’) è lo stesso della prima ordinanza. Ma è possibile che arrivi qualche modifica perché quel documento serviva per denunciare di essere stati in Lombardia e nelle 14 province della zona rossa: una condizione diversa da quella in cui si troveranno tutti gli altri viaggiatori arrivati o in arrivo nell’Isola. In ogni caso, chiunque sia arrivato o arrivi in porti e aeroporti sardi deve segnalare il domicilio dove dovrà restare per 14 giorni e lasciare un recapito, in modo da essere rintracciabile in qualunque momento.
Il governatore. “Difendiamo con ogni mezzo la salute dei sardi – ha detto Christian Solinas ribadendo la sua idea di bloccare i collegamenti per la Sardegna -. Ritengo che il metodo più efficace sarebbe quello di interrompere momentaneamente ogni flusso di passeggeri verso la nostra Isola senza pregiudicare in alcun modo il traffico delle merci, e per ben due volte ho rivolto questa richiesta al Governo, che per ora ha risposto negativamente”. Il presidente della Regione spiega che l’obiettivo del provvedimento è quello “di poter isolare i possibili soggetti positivi nelle loro abitazioni e di effettuare su di loro tutti i controlli necessari”.
Le liste dei passeggeri. La nuova ordinanza prevede anche la collaborazione delle compagnie aeree e di navigazione per conoscere i nomi di chi è atterrato e sbarcato a partire dal 24 febbraio. “È fatto obbligo ai vettori aerei e navali, alle società di gestione degli scali e alle altre autorità comunque competenti – si legge nel documento – di acquisire e mettere a disposizione della Regione Sardegna i nominativi e i recapiti dei viaggiatori trasportati a decorrere dal 24 febbraio 2020 sulle linee di collegamento con la Sardegna”. I nomi dei passeggeri saranno inseriti un “apposito database regionale, utilizzato esclusivamente per le azioni di monitoraggio dei soggetti interessati nei quattordici giorni di prescritto isolamento fiduciario e in collaborazione con le forze dell’ordine, i Comuni e le Aziende sanitarie territorialmente competenti”.
Equipaggi e autisti. Gli equipaggi delle navi e degli aerei dovranno stare in isolamento fino al momento della partenza: “Non devono allontanarsi dalla struttura ricettiva presso la quale pernottano o dalle proprie dimore fino alla ripartenza prevista evitando, nel periodo di permanenza in Sardegna, ogni contatto”. Anche i conducenti di Ncc o navette che li trasporteranno dovranno utilizzare particolari precauzioni per evitare possibili contagi: “Gli autisti dei servizi navetta addetti al trasferimento degli equipaggi devono essere dotati di idonei dispositivi di protezione individuale, quali mascherina con filtro non inferiore a Ffp2. guanti e occhialini o visiera protettiva”.
M.Z.