via milano Proposta della Regione
Trascorrerà il fine settimana nel reparto di Psichiatria del Santissima Trinità in cui è ricoverata da giovedì, la donna di 44 anni ritrovata mercoledì scorso nello stesso appartamento di via Milano in cui, da almeno tre giorni, si trovava il corpo senza vita di sua madre Giuseppina Mulas, 83 anni, morta (probabilmente domenica scorsa) per cause naturali. Il tempo è necessario ai medici per rendersi conto delle condizioni della paziente, affetta da sclerosi multipla e seriamente provata dallo choc per la drammatica esperienza.
IL FRATELLO Intanto è atteso per oggi l'arrivo a Cagliari di suo fratello, un medico che vive e lavora nella provincia di Cuneo: gli toccherà, oltre che occuparsi delle esequie di sua madre, far fronte alla delicata situazione in cui è venuta a trovarsi sua sorella. La donna, dopo la tragica scomparsa del padre, sette anni fa, ha diviso la sua vita con la madre, che le garantiva l'assistenza.
«VOGLIO STARE A CASA» La preoccupazione riguarda il suo futuro: «Se la signora esprimerà una chiara e consapevole volontà in questo senso - fa sapere Tonino Dessì, capo di gabinetto dell'assessorato regionale alla Sanità - abbiamo ottenuto, insieme al Comune di Cagliari, la disponibilità di un istituto privato a ospitarla e garantirle l'assistenza. Se preferirà restare a casa, le garantiremo comunque l'assistenza a domicilio». E proprio quest'ultima sarebbe l'intenzione manifestata ieri sera dalla donna ad Ada Lai, dirigente dell'Area servizi al cittadino del Comune. In ogni caso, si vedrà lunedì.
IL COMUNE Della situazione delle due donne, nei mesi scorsi, si erano interessati i Servizi sociali del Comune. Le visite delle assistenti sociali, tuttavia, venivano vissute con una certa insofferenza da parte dell'anziana, che non accettava intrusioni nella sua vita privata. «In ogni caso - precisa Ada Lai, dirigente dell'Area servizi al cittadino del Comune - l'impressione degli operatori era positiva: la casa era pulita, le riserve di cibo erano davvero molto consistenti e la signora non aveva mai accennato alla malattia della figlia, che del resto, a detta dei vicini, fino a qualche settimane fa ogni tanto guidava anche la macchina». Vero è, tuttavia, che la quarantaquattrenne trascorreva a letto la gran parte delle sue giornate.
IN TV Due mesi fa, inquadrata di spalle dalle telecamere di Tcs, aveva rilasciato un'intervista ad Antonello Lai per il programma “Zona franca”. Da allora, il giornalista aveva più volte acquistato cibo per le due donne che non uscivano quasi mai di casa, non ricevevano visite e vivevano, come hanno confermato anche diversi vicini, come recluse. Mercoledì scorso, dopo una segnalazione dell'amministratore condominiale, vigili del fuoco e carabinieri erano entrati e avevano trovato il cadavere dell'anziana e, in un altra stanza, a letto, in condizioni che i medici avevano definito «critiche», la figlia. ( m. n. )
12/09/2009