Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Appalto rifiuti, indagine della Procura

Fonte: L'Unione Sarda
14 settembre 2009

Dopo gli esposti anonimi, avviati gli accertamenti preliminari sulla gara da 390 milioni

Giagoni: «Siamo sereni, massima fiducia nei nostri dirigenti»

Tecnicamente non si tratta di un'inchiesta ma di accertamenti preliminari: al momento non ci sono né ipotesi di reato né indagati.
Tecnicamente non si tratta di un'inchiesta ma di accertamenti preliminari, nel senso che al momento non ci sono né ipotesi di reato né indagati. Certo è che dopo aver ricevuto alcuni esposti anonimi, il primo datato 8 luglio, il procuratore aggiunto Mario Marchetti ha dato mandato alla Polizia giudiziaria di trovare riscontri alle presunte irregolarità legate agli atti preliminari della gara (non ancora bandita) per la gestione integrata della raccolta dei rifiuti e l'igiene urbana. Un maxi appalto da 390 milioni di euro per sette anni (e l'opzione per altri due) - il più importante dell'Isola - che dovrebbe consentire di uscire dal pantano delle proroghe e portare la città a differenziare il 60% dei rifiuti entro il 2010.
L'ESPOSTO L'esposto anonimo - firmato “un ex amministratore indignato”, da molti identificato come un ex assessore di Quartu - fa riferimento a fatti di malcostume - conflitti di interesse, assunzioni di familiari nelle aziende che gestiscono la raccolta, abusi di convenzioni esterne - che potrebbero sconfinare in illeciti penali. Nello specifico il consulente che si è aggiudicato la gara per progettare l'appalto sarebbe contitolare di una società che collabora con una delle aziende che gestiscono, in regime di proroga, la raccolta dei rifiuti per il Comune di Cagliari. Tanto basta, secondo l'ex amministratore, per azzardare una previsione: a vincere l'appalto (che il Comune dovrà bandire entro il prossimo 31 dicembre, data di scadenza dell'ultima proroga agli attuali gestori: De Vizia, Aspica, Cns), sarà proprio la società da lui indicata. Lettere successive, protocollate dalla Procura, avrebbero fornito la chiave di lettura per scorgere tra gli atti presunte irregolarità penali.
IL COMUNE Al Comune si mostrano sereni. «Noi abbiamo dato gli indirizzi politici, indicando la necessità di una gara lunga che consentisse ai vincitori di investire in tecnologia», spiega l'assessore alla Pianificazione del Servizi Gianni Giagoni. «Inoltre la scelta della Giunta è stata ratificata dal Consiglio, dopo un attento esame. Poi la palla è passata alla burocrazia e la procedura è stata gestita da una commissione di dirigenti integerrimi (Ersilia Tuveri, Paolo Zoccheddu e Maria Vittoria Orrù, ndr), di cui ho massima fiducia, che per la scelta del consulente hanno applicato i criteri oggettivi e le formule matematiche indicati dalla legge. Se qualcuno ritiene che ci siano conflitti perché la persona prescelta lavora anche per una delle aziende che forniscono servizi al Comune sappia che tutti i partecipanti erano nella stessa condizione, visto che la legge impone curriculum ricchi di collaborazioni. In ogni caso vigileremo sulla gara e se avremo dubbi sulla sua regolarità ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica, come abbiamo fatto per l'appalto del gas». Infine un'accusa: «Chi fa gli esposti vada a vedere che cosa hanno fatto altre amministrazioni, magari della sua stessa parte politica».
I DUBBI L'opposizione, come ha fatto durante la discussione in Aula, darà battaglia: «Vedremo come viene fatto il bando e quali paletti ci saranno per i partecipanti. Ci auguriamo che sia davvero aperta a tutti», avverte il leader del Pd Ninni Depau. Per Andrea Scano (anch'egli Pd) «pensare che il costo di 35 milioni all'anno resti immutato negli anni, senza alcuna diminuzione (ottimizzazione dei processi, aumento delle entrate dovuto ai maggiori conferimenti della differenziata) è assurdo».
Tra i critici c'era anche Edoardo Tocco, Pdl, presidente della commissione Pianificazione dei servizi. Che ora è più sereno. «Trattandosi di un appalto da 390 milioni abbiamo ritenuto di dover verificare con la massima attenzione le coordinate del bando di gara. Ci sembrava che la durata di nove anni fosse eccessiva ma abbiamo capito che era necessaria per acquisire tecnologie all'avanguardia. Restano le riserve per il porta a porta, che secondo me a Cagliari è impossibile per ragioni logistiche. Ora chiedo ai detrattori di smetterla con le calunnie».
FABIO MANCA

13/09/2009