Indagine di Altroconsumo: calcio e sodio a livelli minimi, esiti positivi per tutti i parametri
Cagliari promossa a pieni voti nella classifica sulla qualità
Sono stati prelevati e analizzati 35 campioni d'acqua per rassicurare i consumatori sulla bontà dell'acqua di casa.
Dicono che dai nostri rubinetti sgorghi acqua buona e sicura, e che sia un peccato non berla. Questa volta a certificarne la bontà sono gli stessi cittadini che, in un'indagine di “Altroconsumo”, promuovono a pieni voti l'acqua di casa, considerata «a torto», dicono, meno sicura della minerale in bottiglia.
LA RICERCA Le analisi dei tecnici effettuate su un campione d'acqua prelevato da fontanelle pubbliche confermano, in fin dei conti, quel che già si sapeva: la qualità dell'acqua di Cagliari è supergarantita, con il giusto calcio e sodio, priva di inquinanti che possano nuocere alla salute. Certo, in tutte le acque c'è traccia di contaminazioni ambientali (come i monilfenoli, usati in detergenti e prodotti per la casa), ma si tratta di concentrazioni - spiegano i ricercatori - molto lontane dai limiti di legge e senza alcun pericolo per la salute. «Si è sempre saputo che la nostra acqua è di qualità - conferma il presidente di Abbanoa Pietro Cadau - sia quando proveniva dal bacino di Corongiu, sia ora che arriva dal Flumendosa: Cagliari ha ottimi potabilizzatori, davvero all'avanguardia, e miriamo ad estendere in tutta la Sardegna il livello massimo raggiunto nel capoluogo».
I DATI Tranne che a Reggio Calabria (dove ci sono infiltrazioni d'acqua di mare) nelle 35 città-capoluogo testate da Altroconsumo quello che scorre negli acquedotti italiani «è autentico oro blu». In particolare l'acqua di Cagliari ottiene un giudizio complessivamente «buono» su tutti i parametri. Per diversi motivi: non è un'acqua dura (il valore è 10, a Latina 43, a Reggio Calabria 120), la mineralizzazione è «ottima», visto il quantitativo dei sali (182 milligrammi contro i 360 di Roma), il vituperato sodio è a un livello «buono» (21 mg contro i 70 di Lecce). Anche nella nostra acqua ci sono cloriti (tipici sottoprodotti della disinfezione) ma si tratta di valori inferiori al limite previsto dalla legge (50 milligrammi al litro). Quanto all'inquinamento da nitrati originato da allevamenti, fertilizzanti agricoli e rifiuti industriali il valore è insignificante (pari a 2, arriva a 33 a Milano), non c'è traccia di metalli indesiderati (alluminio, arsenico, nichel, piombo) ed è accettabile - dicono i ricercatori - anche la presenza di inquinanti, come nonilfenoli ed estrogeni naturali e artificiali assorbiti dall'ambiente attraverso gli scarichi.
CARO-BOLLETTA A dispetto delle dispute sul caro-bolletta, si scopre che la spesa delle famiglie cagliaritane (265 euro annui per 200 metri cubi d'acqua) è perfettamente in linea con la media nazionale (261 euro). È però più del doppio rispetto a Milano. «I costi sono alti e le tariffe, bloccate dal 2002, non ci ripagano sicuramente - spiega Cadau - i cittadini dovrebbero riflettere sul fatto che Cagliari eroga acqua di qualità e siamo al primo posto nel campo della potabilizzazione. È l'obiettivo che vogliamo raggiungere in tutta la Sardegna, anche con tariffe uguali per tutti».
CARLA RAGGIO
14/09/2009