Rassegna Stampa

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Poetto, petizione per togliere le canne: “Più pericolose delle bottiglie di vetro”

Fonte: web sardiniapost.it
23 gennaio 2020

Poetto, petizione per togliere le canne: “Più pericolose delle bottiglie di vetro”


Canne pericolose e da rimuovere presto prima che qualcuno si faccia male. Oltre mille firme da un comitato spontaneo di gestori e fruitori della spiaggia dei centomila già raccolte per liberare il Poetto da quelli che vengono considerati ‘rifiuti’ e non un regalo della natura. Tutto questo a meno di 48 ore dal sopralluogo di venerdì 24 che dovrà dare il verdetto definitivo sulle strategie da adottare contro le tonnellate di canne portate sul litorale cagliaritano dalle mareggiate. Il comitato teme i tempi lunghi dell’attuazione della proposta di ambientalisti e docenti esperti in materia che prevede la raccolta manuale e il posizionamento della canne a ridosso della strada come ecofiltro per le dune.

“Le canne fanno parte dell’habitat marino come la posidonia, ma sono il risultato di interventi dell’uomo, effettuati per la pulizia dei corsi d’acqua – spiega in un post Beppe Martinez, rappresentante del comitato -. Una volta effettuati gli interventi, era obbligatorio rimuovere il tutto e smaltirlo secondo le procedure indicate dalla legge, in quanto detriti o rifiuti speciali. Questo non è avvenuto”. Ora c’è un’emergenza. “La sicurezza è l’elemento che deve dominare in questo caso – chiarisce Martinez -. Ogni ora in cui si ritarda l’intervento della rimozione delle canne, fa si che questi detriti si insabbino e si frantumino sempre di più, rendendo le canne un’arma non pericolosa, ma pericolosissima, peggio delle bottiglie di vetro. Proviamo a pensare a questa primavera, estate, autunno, quando la frequentazione del Poetto si intensificherà. I bambini che giocano, gli anziani, i disabili e a seguire tutti gli altri, rischierebbero la propria incolumità a causa di qualche (si fa per dire!) scheggia insabbiata“. E l’erosione del litorale? “Se l’immobilismo dei politici non prevede un intervento a tutela della spiaggia, tra meno di 10 anni – avverte – ci ritroveremo il mare dentro le abitazioni. In altre parti del mondo hanno creato delle barriere coralline artificiali favorendo la crescita della flora e della fauna marina”.