Rassegna Stampa

Il Sardegna

Scuola, l'ira dei 500 contro i tagli i precari mandano in tilt la città

Fonte: Il Sardegna
9 settembre 2009

La protesta. Sit-in organizzato dalla Cgil sotto il palazzo del Consiglio regionale. Traffico paralizzato e code

Superlavoro per la municipale. Deviate le auto in arrivo da viale Diaz e viale Colombo

Roberto Murgia cagliari@ilsardegnablu.it ¦

Doveva essere solo un sitin sotto il palazzo del Consiglio regionale, invece si è trasformato in una manifestazione con cinquecento precari della scuola che hanno paralizzato il traffico di via Roma e di tutta la città. Qualche momento di tensione con scontri sfiorati tra manifestanti e automobilisti inferociti. Almeno fino alle 15.30 quando è sopraggiunto un blindato della polizia. Così, dopo l'occupazione del provveditorato e il sit-in davanti alla Prefettura, continua la protesta contro i tagli sull'organico (2500 posti in tutta l'Isola), e al di là di ogni previsione. Tanto che, a un certo punto, il segretario regionale di Cgil scuola e organizzatore della manifestazione, Peppino Loddo, cercava di convincere alcuni partecipanti che si erano sdraiati sull'asfalto, ad alzarsi per far passare le macchine. «Che c'è di male», ha detto Barbara Iantorno, una delle insegnanti che si è rifiutata di rimettersi in piedi. «Tanto la strada è stata chiusa». All'inizio, insegnanti e personale Ata hanno preso ad attraversare in fila sulle strisce pedonali, impedendo il passaggio degli automobilisti. Poi, ci ha pensato la municipale a bloccare ufficialmente il traffico in via Roma lato portici e lato mare. Superlavoro per i vigili urbani, quindi, che hanno dovuto deviare il traffico in arrivo da viale Diaz e viale Colombo, ma anche all'altezza di viale La Playa. Risultato: code in molte strade. Alle bandiere di Cgil, Cisl e Uil si sono aggiunte quelle dei Cobas e del Comitato insegnanti precari. Ma della delegazione ricevuta alle 17 dalla commissione Cultura in Consiglio regionale, facevano parte solo i segretari di Cgil, Cisl, Uil, e qualche precario. Occasione per chiedere, ha detto Peppino Loddo «che cosa ha fatto l'assessore all'Istruzione, Lucia Baire, per evitare i tagli sulla scuola sarda, per scongiurare il dimensionamento della rete scolastica, visto che 37 autonomie sono state chiuse. Chiediamo alla Baire di ritirare il provvedimento che lascia senza lavoro centinaia di persone». 2500 in tutta la Sardegna, tra insegnanti, personale Ata e dirigenti scolastici. Sono arrivati lavoratori di cinquant'anni alla manifestazione. C. C., bidella: «Ho due figli di 29 e 24 anni, quest'anno non potrò lavorare, e come me mio marito, anche lui collaboratore scolastico». Fabrizio Pinna, 32 anni, laureato in Filosofia, precario da quattro anni. Insegna storia e filosofia: «Dovrò adeguarmi con le professionali, fare altre materie, ma non è detto che impieghi del genere mi diano punteggio».
PRIMA DEL SIT-IN e dell'audizione in commissione Cultura alle 17, ieri mattina i rappresentanti dei sindacati erano stati sentiti dal presidente della Commissione, Attilio Dedoni (Riformatori). Per Oriana Putzolu della Cisl il problema scuola deve essere una priorità nell’agenda del Consiglio regionale. «Ci sono due aspetti - ha detto - l’emergenza e la prospettiva futura: come vogliamo la scuola nella nostra regione?». Mentre i sindacalisti parlavano, i 500 precari della scuola fischiavano e intonavano cori («Taglia, taglia, la scuola taglia », «senza maestre, senza bidelle, ecco la ricetta di Mariastella »). E il segretario di Flc- Cgil annunciava già altre mobilitazioni in occasione del primo giorno di scuola. ¦