MERCOLEDÌ, 09 SETTEMBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari



Cemento sui fiumi che sboccano nella laguna protetta da convenzioni europee e da vari strumenti urbanistici




CAGLIARI. Secondo il Gruppo di intervento giuridico e gli Amici della Terra nello stagno di Santa Gilla sono in corso lavori destinati a distruggere varie parti della zona umida con conseguente scomparsa di «numerose specie animali e vegetali». Le segnalazioni sono arrivate numerose e gli ambientalisti non hanno perso tempo nel prendere carta e penna e scrivere a tutti gli organismi nazionali e sovranazionali che hanno competenza e interesse sulla tutela della zona umida. Si dimentica spesso, infatti, che Santa Gilla fa parte di un elenco di zone umide classificate nel pianeta come necessarie per mantenere un delicato equilibrio ambientale. Lo stagno infatti si trova sulle rotte degli uccelli migratori che qui si fermano per qualche mese nel loro viaggio annuale tra il nord Europa e il nord Africa. Ma ci sono anche specie vegetali che sopravvivono solo qui e in poche altre zone e che compongono il grande libro delle biodiversità. A Santa Gilla da tempo succede che i lavori nei fiumi affluenti hanno portato a spargere fanghi di scavo ma soprattutto a seminare di cemento argini e sponde. Lo stagno di Santa Gilla gode di molte tutele. Anche il piano paesistico regionale lo protegge e così il piano urbanistico di Elmas. Ciononostante «ruspe e betoniere» assediano le sponde in opere di cui si chiede conto alla Commissione europea, al ministro per l’ambiente e alla Regione. Ma si invitano anche i carabinieri del Noe e gli agenti del Corpo forestale e di vigilanza ambientale a spiegare cosa stia succedendo sullo sponde di Santa Gilla. Le segnalazioni sono arrivate da singoli cittadini ma soprattutto dagli esperti naturalisti che frequentano la laguna per studiare le specie animali e vegetali. Un esposto è stato inviato alla procura della Repubblica.