«Amico, tifoso e Mito» Semplicemente Gigi Riva
«È un amico del Cagliari, il primo tifoso». Semplicemente e per sempre lui, Gigi Riva. Il Mito. La Storia. Mezzogiorno e mezzo di fuoco e passione, il cda ha appena ufficializzato la nomina preannunciata dallo stesso Tommaso Giulini la settimana scorsa: Rombo di Tuono è il presidente onorario rossoblù, proprio nella stagione del Centenario e cinquant'anni dopo quell'incredibile Scudetto che porta soprattutto la sua firma e il suo volto. Qualsiasi commento sarebbe superfluo, e infatti il patron Giulini dosa le parole in modo quasi chirurgico e ammette di provare «un misto di imbarazzo ed emozione» a raccontarlo nella sala stampa del centro sportivo di Assemini, gremita come mai si era vista da quando è stata rinnovata. Un sospiro, un altro ancora. «Mi sono chiesto più volte chi sono io per essere qui oggi a parlare della carica di un mito di questo club. Non ero neanche nato nel '70». E anche l'ultimo granello di rabbia per l'atroce beffa subita lunedì contro la Lazio si trasforma in un dolce sorriso. «Grazie Gigi».
Un ruolo speciale
Non sarà un ruolo esecutivo, chiarisce Giulini. «È un amico vicino al Cagliari. Non ci sarà alcuna situazione in cui lui vuole o dovrà decidere o interferire». Almeno così sarà sino alla fine della stagione. «Poi ci aggiorneremo e insieme cercheremo di capire se e come continuare. Per quel che mi riguarda, sino a quando sarò io il presidente del Cagliari e Gigi ne avrà voglia, starà con noi per sempre». È avvenuto tutto in modo così naturale, spiega Giulini. «Qualche chiacchierata insieme. In questi sei anni ci siamo avvicinati e conosciuti meglio, come con tutti i suoi ex compagni. E ci è sembrato giusto rafforzare il suo rapporto con il Cagliari in un momento così speciale e storico». Il paradosso: «Quando ci siamo visti martedì mi ha ringraziato. Non nego che questo mi abbia emozionato. Ma in realtà siamo tutti noi, come società, come squadra e come tifosi, che dobbiamo ringraziare lui».
La squadra e i consigli
«Sono riconoscimenti che fanno piacere, vuol dire che mi sono comportato bene. Non vado a cercare attestati, ma il fatto che abbiano pensato a me non può che regalarmi grande soddisfazione», il commento a caldo di Riva la settimana scorsa attraverso l'Ansa. Ieri ha preferito vivere l'ingresso ufficiale nel club con un silenzio rispettoso che romperà a gennaio, rivela Giulini, attraverso una lunga intervista con Luca Telese sul giornale del Cagliari, “Cuore Rossoblù”. È contento e orgoglioso del campionato che sta facendo la squadra di Maran, e non potrebbe essere altrimenti. «Ritiene che sia molto organizzata con un bel gioco e capace di imporsi per gran parte delle partite», svela ancora Giulini. «Come Tomasini, anche a lui ricorda molto la loro squadra, per lo spirito e per la presenza di così tanti leader». E da primo tifoso sogna e soffre. «È chiaramente contentissimo per l'andamento del campionato e di conseguenza dispiaciuto per come è finita contro la Lazio». Ferita ancora aperta che Giulini prova a chiudere una volta per tutte. Precisando: «Una partita dominata, dovevamo essere 2-0 già alla fine del primo tempo o in una delle tre occasioni clamorose avute nel secondo. Dovevamo chiuderla prima». E proprio sulle dichiarazioni post Lazio del patron c'è stato il primo appunto di Gigi Riva come presidente onorario. «Ha voluto rimarcare il passaggio in cui ho evidenziato che ci mancavano sei-sette titolari demotivando in questo modo i tre giocatori subentrati. “Stai attento a quando dici queste cose e a cosa ti ha dato chi è entrato in campo”, mi ha detto. E aveva ragione. I suoi consigli saranno un arricchimento continuo».
La stagione del Centenario
Passato, presente e futuro s'intrecciano ancora una volta in una stagione speciale anche in campo. «Stiamo andando oltre qualsiasi aspettativa», risponde Giulini a chi gli chiede di tracciare un primo bilancio. «Così come non ci aspettavamo le due sconfitte iniziali, non ci aspettavamo tutto quello che è successo dopo. Oggi si può sognare e spero che si possa continuare a farlo anche tra altre sedici giornate». E la sconfitta con la Lazio - paradossalmente - ha scosso ulteriormente l'orgoglio della squadra. «Dovevate vedere le facce e la rabbia in campo alla ripresa degli allenamenti, martedì. A Cerri sono stati applicati dieci punti sul sopracciglio da quanto si sono menati. Spero di vedere questo atteggiamento anche sabato a Udine». Per chiudere il 2019 in bellezza e festeggiare con una vittoria il ritorno a casa del Mito.
Fabiano Gaggini