Città metropolitana di Cagliari, un futuro condiviso: "Linee Ctm in tutti i Comuni"

CAGLIARI. Un dato, su tutti: la città metropolitana di Cagliari è la seconda in Italia per il più basso livello di microcriminalità. Poi un elemento di analisi sugli organici delle amministrazioni: tra gli enti locali italiani è una tra quelle con più donne assunte. Prima c'è solo Bologna.

Sono alcuni elementi emersi oggi a palazzo Regio, a Cagliari, durante l'incontro dal titolo “Verso un futuro condiviso", che ha visto la partecipazione di rappresentanti dei 17 Comuni che che formano l'area vasta insieme al capoluogo. Una riunione servita ad avviare il percorso di un comune piano strategico per lo sviluppo ambientale, sociale e economico del territorio. Un'occasione per parlare delle problematiche che l'insieme delle municipalità si ritrova a fronteggiare, tra spazzatura, trasporti pubblici e viabilità. E qualche proposta è stata già avanzata, legata ai trasporti pubblici. 

"Abbiamo parlato a lungo sulla viabilità", ha spiegato il sindaco di Uta Giacomo Porcu, "per riuscire a collegare meglio, anche attraverso i trasporti pubblici, tutti i centri intorno a Uta: San Sperate, Monastir, ma anche Assemini e Decimomannu". D'accordo anche la sindaca di Assemini, Sabrina Licheri, che ha commentato: "Uno dei problemi maggiori è la viabilità. Abbiamo fatto diversi incontri per discuterne".

Ha partecipato anche il direttore del Ctm, Roberto Murru, che si è detto disponibile a pensare ad eventuali nuove linee che colleghino tutti i 17 comuni: "Ctm è pronta ad ampliare i servizi anche oltre gli otto centri urbani che già serviamo. Deve essere la città metropolitana a dare il via libera però" ha dichiarato Murru.