Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Attentato al parroco del duomo

Fonte: La Nuova Sardegna
8 settembre 2009

MARTEDÌ, 08 SETTEMBRE 2009

Pagina 4 - Sardegna



Cagliari, incendiata l’auto nel cortile della cattedrale





di Alessandra Sallemi
CAGLIARI. Cercava proprio l’auto del parroco la mano che poco prima delle 6 del mattino ieri ha dato fuoco alla Bravo parcheggiata nel cortile della curia in piazza Palazzo, accanto alla cattedrale. E’ la prima volta dal novembre 2006 che gli incendiari tornano in Castello.
Il vecchio quartiere arroccato su un colle ancora in parte cinto dalle mura pisane è raggiungibile soltanto attraverso tre varchi con l’auto: tutti e tre sbarrati a macchine e moto dopo la mezzanotte e fino alle 6 per ordine del sindaco proprio da quel giorno di novembre in cui bruciarono ventuno mezzi e il fuoco salì fino al primo piano di una palazzina minacciando gli abitanti, ma fece danni anche sul fianco della scuola elementare di Santa Caterina che restò chiusa perché il fumo aveva annerito le aule e l’aria all’interno era irrespirabile. Come misura di sicurezza estrema il sindaco decise di chiudere il traffico e far controllare gli ingressi con le telecamere. Mai più il fuoco ha toccato un’auto di Castello. Fino a ieri. Il parroco, evidentemente preso di mira, è don Alberto Pala, 35 anni, già pastore di anime a Villasalto e trasferito in cattedrale appena undici mesi fa in occasione di una serie di avvicendamenti voluti dall’arcivescovo monsignor Giuseppe Mani. Come al solito, monsignor Pala aveva parcheggiato la propria auto nel cortile dell’arcivescovado, un cancello molto visibile in piazza Palazzo, cesura tra la cattedrale pisana e il palazzo di residenza dell’arcivescovo. Il cancello metallico è spesso aperto, di notte viene chiuso. Alto oltre due metri, può essere comunque scavalcato con una certa facilità. Complice la piazza deserta, i piromani si sono calati dal cancello e sono andati dritti alla macchina del prete: c’erano altri mezzi parcheggiati ma il liquido infiammabile è stato riversato solo sulla Fiat Bravo. Gli incendiari probabilmente erano più di uno: uno avrebbe aiutato l’altro a scavalcare e sarebbe rimasto a far da palo. E’ possibile che qualcuno degli abitanti dei palazzi tutt’attorno abbia visto qualcosa, ma gli agenti della Digos della questura agli ordini del dirigente Alfonso Polverino cui sono state affidate le indagini per il momento non rilasciano dichiarazioni. La telefonata di allarme è arrivata ai vigili del fuoco intorno alle 6: il fumo nero è stato visto da alcuni abitanti e anche dal personale della curia.
I vigili hanno avvertito subito il sacerdote che è stato buttato giù dal letto, più tardi, ha presentato denuncia in questura. Sospetti: ufficialmente nessuno.