Le opinioni. Andrea Arrica ricorda l'esperienza di Italia '90: «Clima di grande unità». L'entusiasmo di Mariano Delogu e Gigi Riva
La strada verso l'assegnazione dei campionati europei di calcio all'Italia non è certo in discesa. Troppo fresca la delusione di quattro anni fa (quando, a sorpresa, la rassegna venne assegnata al duo Polonia-Ucraina). «L'Uefa prevede garanzie più ferree, anche per quanto riguarda le infrastrutture e i trasporti del paese che dovrà ospitare l'evento continentale - dice il presidente federale Giancarlo Abete - il disegno di legge sugli stadi è una tappa fondamentale nel cammino che dobbiamo percorrere. Non dimentichiamo che la Francia, una delle nostre concorrenti per l'assegnazione, in quella materia ha già provveduto».
Andrea Arrica , ex presidente del Cagliari ed ex vicepresidente di Lega, ebbe l'onore di presiedere il comitato locale che si occupò di organizzare, in occasione dei Mondiali del '90, le partite che si giocarono a Cagliari: «Sarebbe bello riportare una manifestazione del genere nella nostra Isola - commenta - certo non nello stadio attuale o in una sua versione rattoppata. Non è più tempo di situazioni poco chiare: abbiamo l'occasione di regalare alla città e alla Sardegna intera un impianto moderno e razionale. Questo deve succedere, indipendentemente dall'assegnazione dei campionati europei».
L'ex presidente rossoblù ricorda con nostalgia i tempi dell'impegno per Italia '90: «Si registrò un clima di grande unità, del quale la nostra città beneficiò non solo dal punto di vista sportivo anche da quello dell'investimento turistico - conclude - feci parecchi viaggi in Inghilterra, Irlanda e Olanda (le squadre che giocarono a Cagliari, mentre la quarta era l'Egitto) per raccordarmi con le federazioni calcistiche di quei paesi. A distanza di vent'anni sono tanti i protagonisti di quell'epoca che continuano a ricordare con piacere la loro presenza nella nostra città e a favorire occasioni per un ritorno».
Gigi Riva , in questi giorni in ritiro con la nazionale di Lippi in vista dell'incontro di qualificazione mondiale di domani con la Bulgaria, vive dall'interno della Federazione il fermento per la candidatura dell'Italia: «Siamo appena all'inizio del cammino e i problemi andranno affrontati per tempo nella loro complessità - confida - mi fa chiaramente piacere che Cagliari sia stata coinvolta già da questa prima fase nella predisposizione del dossier che dovrà supportare la nostra proposta». Per quel che riguarda il nuovo stadio l'ex campione è prudente ma meno netto rispetto al passato: «La città ha diritto ad avere non solo uno stadio più funzionale ma un complesso sportivo ampio e da destinare non solo allo sport professionistico ma anche a dilettanti e ragazzi - conclude - non posso che prendere atto con piacere del fatto che Comune e Cagliari calcio stiano valutando i loro progetti in senso più ampio».
Il senatore Mariano Delogu , oltre che essere ex presidente del Cagliari ed ex primo cittadino, è anche consigliere federale in carica: «Vedo con favore il coinvolgimento della mia città, a pieno titolo e sin dalla prima fase, nell'organizzazione di un evento così importante - dice il parlamentare - è chiaro che un grimaldello importante sarà costituito dalla legge che è attualmente in fase di discussione al Senato e della quale sono secondo firmatario. Affidare la gestione di impianti rinnovati e più funzionali alle società calcistiche sarà decisivo sia per il loro pieno sfruttamento dal punto di vista sportivo sia per la promozione del prodotto-calcio. Nel caso di Cagliari, poi, credo che il dialogo tra il Comune e il presidente Cellino stia finalmente dando i risultati sperati. Posso dire di essere fiducioso». ( a. mur. )
08/09/2009