Palazzo “sorcesco”, lavori conclusi ma è inaccessibile
Dopo cinquant'anni di abbandono e degrado, e a cinque anni dal via dei lavori di ristrutturazione, l'incompiuta è finalmente compiuta. Sta per rinascere il rudere nel cuore della città, a lungo alloggio privilegiato di topi e ratti, e per questo motivo ribattezzato dai cagliaritani castello “sorcesco”.
Il primo ostacolo
L'assessorato ai Lavori Pubblici attende solo gli ultimi dettagli (l'allaccio al contatore elettrico) prima che il palazzo, sorto agli inizi del Novecento all'angolo tra il Corso e via Maddalena, venga affidato al Patrimonio e poi alla Cultura. Per anni, infatti, si è parlato di utilizzare lo stabile per attività culturali, creando una biblioteca, un centro giovani, uno spazio per le associazioni, insomma. Ma nell'attesa che la nuova amministrazione decida in via ufficiale, sorge già un problema. «Chi ha autorizzato i lavori, con la passata amministrazione comunale, ha concesso anche la realizzazione dei piani di calpestio e dei solai che oggi scopriamo essere inadeguati per accogliere tante persone», spiega Marcello Polastri, presidente della Commissione Patrimonio. «Basti pensare che il carico attualmente consentito è di 250 chili a metro quadro, dunque l'utilizzo consentito dalla legge è in questo momento simile a quello di un uso domestico», aggiunge.
La soluzione
Il castello sorcesco dovrebbe entrare presto nella disponibilità dell'assessorato alla Cultura ma, di fatto, per consentire l'accesso al pubblico, soprattutto, nei due piani superiori «sarebbe necessario rispettare quelle norme essenziali che prevedono, per una biblioteca, per esempio, un carico da 450 ai 600 chili a metro quadrato», spiega ancora Polastri. Da qui la proposta di utilizzare lo stabile per creare «uno spazio ricreativo-culturale per la città, al servizio delle associazioni cittadine, magari guardando anche agli anziani e a un annesso ufficio decentrato dell'assessorato alla Cultura. Nel piano basso», sottolinea ancora Polastri, «videoproiezioni sulla città di Cagliari, una fucina di idee, dibattiti, e in quelli alti postazioni digitali».
Ristrutturazione
I lavori nell'edificio (costo complessivo, oltre un milione di euro), quindi, sono terminati. «Mancavano le rifiniture, come la pulizia di cantiere, ma adesso sono concluse», spiega Umberto Ticca, presidente della Commissione Lavori Pubblici. Questione di settimane, dunque, anche se la stessa cosa si era detta la scorsa primavera e nel frattempo sono passati altri sette mesi. «Manca solo l'allaccio alla società elettrica prima di poterlo cedere al Patrimonio», spiega Ticca. «Un passaggio fondamentale perché soltanto dopo si potrà procedere alla regolazione del sistema di condizionamento dell'aria», aggiunge. «Questo stabile è stato simbolo di degrado e di abbandono per decenni», spiega ancora Ticca. «Finalmente adesso si conclude un'importantissima opera di recupero di un palazzo storico della città, cominciata dalla precedente amministrazione e portata a termine da quella attuale che ha inserito il recupero e la restituzione di questa struttura alla città tra le priorità».
Mauro Madeddu