La pioggia non ferma “Scirarindi”
Gli oli essenziali, la terra cruda, la transumanza dei pastori in versione ecoturistica, i libri di Osho Rajneesh, i massaggi, ma anche il cibo. Tanto cibo. Dalla focaccia condita con l'impasto dei culurgionis ai formaggi biologici di Olzai, dai dolci alla pasta fresca. Ancora una volta “Scirarindi” - la rassegna dedicata al buon vivere, alla sostenibilità e al benessere - chiama a raccolta tante piccole realtà che puntano sulla qualità e sulla riscoperta delle tradizioni. La pioggia non ha fermato curiosi e appassionati che ieri mattina hanno deciso di trascorrere qualche ora nei padiglioni della Fiera. In tanti arriveranno anche oggi per la seconda e ultima giornata del festival che quest'anno taglia il traguardo della nona edizione.
Il festival
Ben 280 espositori, 160 tra eventi e laboratori, 70 volontari al lavoro nei padiglioni della Fiera. Grandi numeri e un successo sempre crescente. «Rispetto alla prima edizione sono cambiate tante cose - ricorda Giovannella Dall'Ara, 53 anni, ideatrice della rassegna - cresce l'interesse verso la nostra proposta e c'è una maggiore consapevolezza sui concetti di benessere e sostenibilità. Tante aziende chiedono di partecipare a “Scirarindi”, ma spesso dobbiamo dire di no. La formula del festival è collaudata. Un format unico, nato proprio qui in Sardegna».
Tour tra gli stand
La pastora Monica Saba è arrivata da Arbus, dall'azienda familiare di Genne Sciria, per tenere un laboratorio sul formaggio. Intorno alla donna tanti ragazzi incuriositi. Francesca Secci, architetta di Villasor, lavora con la terra cruda. «È di gran lunga migliore rispetto a tanti materiali utilizzati nell'edilizia. Purtroppo ci sono ancora dei pregiudizi»
Pastori, lana e cereali
Nariste Sataeva, 22 anni, non parla italiano e quando arriva qualche cliente chiede aiuto a Cholpon Bermukambetoua, imprenditrice originaria del Kirghizistan, presente a “Scirarindi” con alcuni prodotti artigianali (di lana e seta) della sua terra. A poca distanza Jean Luc Madinier, un tour operator francese che vive a Tortolì, parla della sua offerta ecoturistica tra pastori transumanti e escursioni con gli asini. Tra gli stand ci sono tanti giovani, come Spartaco Atzeni (23 anni) di Sardara. «Con la nostra azienda - commenta - abbiamo fatto un passo indietro, nel senso che abbiamo recuperato antichi cereali di grande qualità».
Francesco Pintore