«Riduzione della plastica, serve una legge che sostenga e coordini i Comuni»
Sono sempre più numerosi i comuni sardi “plastic free”, dove è stato deciso di mettere al bando la plastica monouso.
Per cercare di dare uniformità e capillarità alle singole iniziative che possono essere adottate dalle singole amministrazioni comunali, i Riformatori sardi hanno lanciato un appello a sindaci, vicesindaci, assessori e consiglieri.
In alcuni centri sono stati già approvati ordini del giorno e mozioni, come nel caso del Comune di Cagliari, dove un provvedimento è stato recentemente votato all'unanimità dai consiglieri di maggioranza e opposizione.
Quella sulla tutela ambientale, dunque, è una battaglia trasversale, senza un unico colore politico. Ieri, durante una conferenza stampa convocata nel municipio del capoluogo sardo, a cui hanno preso parte anche alcuni sindaci di altri comuni dell'Isola, Umberto Ticca, consigliere comunale a Cagliari dei Riformatori sardi, ha ricordato che «in Consiglio regionale è stata depositata una proposta di legge che dovrebbe prevedere uno stanziamento di circa 5 milioni di euro», anche se l'incognita è capire cosa succederà nel corso del dibattito sulla della Finanziaria.
L'intento dei Riformatori ora è «sollecitare l'amministrazione regionale - ha detto Ticca - per far adottare al più presto una disciplina legislativa, che aiuti gli stessi comuni e gli enti pubblici sardi a essere più incisivi e coordinati sul fronte della riduzione della plastica monouso».
Eleonora Bullegas