Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il beach tennis conquista il Poetto

Fonte: L'Unione Sarda
7 settembre 2009

Il presidente della Federtennis Angelo Binaghi sprona le istituzioni: «Troppa burocrazia, questi eventi andrebbero favoriti»

Turismo legato allo sport con il campionato europeo

In gioco 16 nazioni, quasi 200 partite da disputarsi in tre giorni, cinque campi disegnati sulla sabbia della sesta fermata che trasformano il Poetto in un piccolo Foro italico con vista sul mare.
Per capire fino in fondo cosa siano i campionati europei di beach tennis, evoluzione sportiva delle ultrapopolari partite a racchettoni sulla spiaggia, possono aiutare i numeri: 16 nazioni in gioco, quasi 200 partite da disputarsi in tre giorni, cinque campi disegnati sulla sabbia della sesta fermata che trasformano il Poetto in un piccolo Foro italico con vista sul mare.
SPORT E TURISMO Non è un caso che la terza edizione del torneo continentale, dopo Arzachena e Riccione, sia stata organizzata all'ombra della Sella del Diavolo: «Queste sono le ultime gare che verranno organizzate in Italia, portare l'Europeo a Cagliari è stato quasi un dovere visto il seguito che ha nell'Isola», racconta Massimo Caputi, giornalista Rai e direttore di un campionato partito nel 2007 che vedeva iscritti atleti di sei nazionalità e ora ha quasi triplicato il suo bacino di partecipanti.
GLI ISCRITTI Sui tabelloni (tre in tutto: sono previste sfide di doppio maschile, femminile e misto) ci sono i nomi di giocatori arrivati da Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Olanda, Polonia, Russia, San Marino, Slovenia, Spagna e Svizzera: 47 coppie che cercheranno di arrivare alle finalissime di domenica sera.
LE POTENZIALITÀ A Riccione, dove spesso riescono a fiutare il business prima di noi, il beach tennis è pane quotidiano che fa ribollire la sabbia per una decina di mesi all'anno insieme alle altre discipline da spiaggia: beach soccer, beach rugby e beach volley. Che tradotto, senza usare giri di parole, vuol dire alberghi pieni anche d'inverno, turismo e un'economia lontana anni luce da quella isolana.
IL PRESIDENTE A Cagliari invece, a parte i rettangoli disegnati dai tantissimi appassionati del genere negli stabilimenti balneari (D'Aquila e Lido su tutti), il binomio racchette e sabbia non è ancora riuscito a sdoganarsi completamente: «È l'unica regione dove non esiste un campo regolare, dove gli atleti si possano allenare: è una vergogna», dice al telefono da New York (dove sta seguendo gli Us open) il presidente della federazione italiana tennis Angelo Binaghi.
«Il beach tennis è una disciplina che cresce a due cifre, presto diventerà uno sport olimpico. Negli ultimi anni c'è stato un boom dei giochi da spiaggia: nel resto d'Italia, in particolare sulla Riviera romagnola, sono riusciti a sfruttare una moda che porta turismo e soldi».
LA DIFFICOLTÀ E in Sardegna? «Nell'Isola non si è ancora capito il potenziale di questi sport. E spesso le manifestazioni vengono frenate da una burocrazia che esiste solo da noi: per piantare due pali sulla sabbia bisogna chiedere concessioni e autorizzazioni a dieci istituzioni differenti. Ecco perché non si riesce ad avere un impianto stabile. Per organizzare i campionati europei abbiamo dovuto sudare per mesi. È un controsenso: abbiamo spiagge infinite come il Poetto e non le sfruttiamo. Invece si potrebbe realizzare senza problemi un settore dove giocare per dodici mesi all'anno. Purtroppo la classe nostra dirigente è miope e non sa che gli sport da spiaggia portano flussi turistici e visibilità». Tanto per dirne una: i campionati iniziati ieri verranno trasmessi in tutta Europa, grazie alle telecamere della tv-web Super tennis. «Questo è un anche un modo per far conoscere in tutto il Continente la nostra città e le spiagge: sono la cosa più bella che abbiamo a disposizione, ma facciamo di tutto per non utilizzare questa risorsa».
FEDERTENNIS Lo sa bene il presidente regionale della Federtennis Antonello Montaldo, che parla di «grande occasione per la città» e aggiunge: «Sono riusciti a realizzare i campi di beach tennis in Svizzera: perché noi dovremmo essere da meno? Il clima ci aiuta: abbiamo la possibilità di giocare tutto l'anno, come fanno nelle altre regioni che si affacciano sul mare. Ecco perché bisognerebbe sfruttare meglio le caratteristiche della Sardegna».
Nel frattempo alla sesta fermata si continua a giocare: dopo le prime sfide di ieri (in campo sei coppie di italiani), oggi continueranno le partite di tabellone che portano alla finale di domenica sera.
MICHELE RUFFI

05/09/2009