Dopo la denuncia a L'Unione Sarda da parte degli inquilini («Cosa aspetta il Comune a intervenire: che ci scappi il morto?») e l'idea di organizzare una protesta, in via Emilia 7, tra martedì e ieri, sono arrivati dirigente e tecnici dell'assessorato ai Lavori Pubblici. Presente anche il presidente del Consiglio comunale, Edoardo Tocco. I crolli dello scorso agosto, la presenza di nuove crepe riscontrata dai vigili del fuoco la scorsa settimana e tre abitazioni (oltre a cinque stanze di altri appartamenti) dichiarate inagibili hanno fatto crescere la paura tra gli abitanti. Ora la promessa del Comune: «Stiamo svolgendo le verifiche finali per programmare gli interventi. A breve verranno demoliti e rifatti i solai delle due case al terzo piano e la copertura dell'edificio», ha annunciato l'assessora ai Lavori Pubblici, Gabriella Deidda.
Il sopralluogo
Nelle case popolari di San Michele oramai c'è poco da stare tranquilli. Così, temendo per la loro incolumità, gli inquilini della palazzina di via Emilia 7 avevano deciso di far sentire la loro voce sotto gli uffici comunali di via Sonnino. Non è servito. Martedì il primo sopralluogo dei tecnici dell'assessorato ai Lavori pubblici. «Anche io», ha spiegato Tocco, presente alle verifiche nell'edificio, «come presidente del Consiglio ho ricevuto delle segnalazioni sulla situazione preoccupante che stanno vivendo gli inquilini di quella palazzina. È necessario un intervento in tempi rapidi». Oggi ci sarà una nuova verifica in tutti gli appartamenti.
Il cantiere
«Nelle due abitazioni ancora di proprietà del Comune», ha aggiunto l'assessora, «si procederà subito. Servono delle verifiche sui solai con strumentazioni particolari. Poi inizieranno i lavori. Questione di giorni». Anche un'altra casa comunale sarà sistemata a spese dell'amministrazione al termine di ulteriori controlli mentre per gli altri cinque appartamenti, acquistati dagli inquilini, si deciderà in un secondo momento. Il Comune però dovrebbe risolvere gran parte dei problemi dell'edificio: «Per questo futuri interventi saranno decisi e valutati più avanti», ha concluso la Deidda.
La soddisfazione
Tra i lavori urgenti anche il rifacimento dell'impianto elettrico. «Finalmente si stanno muovendo davvero», ha commentato soddisfatto Giuseppe Demontis. Dallo scorso agosto lui e la sua famiglia stanno vivendo in una locanda. Stessa sorte per il vicino di casa, al terzo piano della palazzina. «Ovviamente verificheremo che dalle parole si passi davvero ai fatti». Nell'abitazione di Demontis tre mesi fa si era sfiorata la tragedia. Era crollato il soffitto di una camera da letto vuota solo per una fortunata coincidenza: la figlia, con la nipote, erano fuori città, in vacanza. L'abitazione è stata ovviamente dichiarata inagibile per la presenza di altri pericolosi segni nelle altre stanze. La situazione è peggiorata la scorsa settimana. In altre case si sono formate delle inquietanti crepe e macchie umide segno di pesanti infiltrazioni d'acqua. I vigili del fuoco, intervenuti d'urgenza, hanno dichiarato inagibile un'altra abitazione - al secondo piano - e cinque stanze di altri tre appartamenti non utilizzabili perché a rischio crollo. Gli inquilini hanno protestato duramente, denunciando - al giornale - l'immobilismo del Comune. Che subito dopo si è mosso.
M. V.