Conti correnti pignorati a chi non salderà le imposte territoriali. La norma, inserita nella prossima Manovra finanziaria che permetterà agli Enti locali dal 2020, di arrivare ai risparmi dei contribuenti inadempienti spaventa anche i sardi. Nonostante le rassicurazioni del Premier «i cittadini non si devono preoccupare - ha tenuto a precisare ieri il presidente del Consiglio Conte - non mi risulta ci sia un provvedimento del genere in Manovra», in mancanza di smentite ufficiali, il timore che dal prossimo anno i cittadini possano essere ancora più nel mirino dei creditori pubblici resta intatto.
Tasse e imposte
Tra le tasse e le imposte di competenza locale non pagate che faranno scattare le ganasce fiscali sui conti bancari dei sardi ci sono infatti quelle più diffuse: Imu, Tari, Tasi, bolli e multe. Senza contare tutti i debiti contratti e mai onorati con amministrazioni comunali, Province, Regioni, Città metropolitane, Unioni di Comuni e addirittura Comunità montane.
Novità
La velocizzazione nell'iter di riscossione sarà possibile grazie all'introduzione dell'avviso di accertamento esecutivo, valido solo per i tributi statali, anche a quelli locali. L'Ente territoriale potrà quindi richiedere subito il pignoramento del conto corrente già dopo la mancata risposta all'avviso di accertamento e all'intimazione di pagamento. Senza quindi attendere i tempi di iscrizione a ruolo del debito, ovvero l'arrivo della cartella esattoriale, potranno essere avviate tutte le procedure esecutive e cautelari previste, come fermo amministrativo, ipoteca o, appunto, pignoramento.
Tempi rapidi
Riepilogando: dal primo giorno del nuovo anno gli avvisi di accertamento spediti dalle amministrazioni locali ai cittadini conterranno l'intimazione ad adempiere al pagamento. Da quel momento il contribuente avrà 60 giorni per la presentazione del ricorso, dopo i quali l'atto diventerà immediatamente esecutivo aprendo le porte all'iter di riscossione forzosa, anche attraverso i conti correnti bancari.
Luca Mascia