La buona notizia è che quest'anno la Tari, la tassa sui rifiuti, a Cagliari è in calo: -4,7% rispetto al 2018, il che significa una spesa media annua per famiglia di 490 euro (contro i 514 dell'anno scorso). Quella cattiva, invece, è che il capoluogo resta una delle città più care in Italia sulla spazzatura, seconda soltanto a Catania dove si pagano 504 euro. I dati sono dell'Osservatorio di Cittadinanzattiva che, prendendo come riferimento una famiglia composta da tre persone e una casa di proprietà di 100 mq, monitora l'andamento delle tariffe applicate al servizio di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti.
L'impegno
Di fronte a questi numeri, «prendiamo un impegno», dice il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu: «Riorganizzare il servizio nel 2020 e abbassare la Tari attraverso un sistema che premia chi fa bene la differenziata. Chi meglio fa, meno paga», aggiunge.
Un salasso
I 490 euro rappresentano, però, “solo” il costo istituzionale della Tari a Cagliari. Introdotta nel 2014, in sostituzione delle vecchie tasse relative alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, la Tari oggi per un cagliaritano può arrivare a pesare per oltre 600 euro all'anno. Il perché lo spiega Vincenzo Tiana, presidente del Comitato scientifico di Legambiente: «Bisogna considerare che chi vive in un condominio paga una cifra tra i 70 e i 120 euro all'anno per il servizio», privato e facoltativo, «di posizionamento, pulizia e ritiro dei cassonetti condominiali dalle strade». Facendo i conti della serva, nella migliore delle ipotesi significa arrivare a spendere almeno 560 euro all'anno. E questo spiega il motivo per cui per due cagliaritani su tre il costo della Tari è troppo elevato. «È chiaro che la Tari di oggi è frutto delle scelte del passato, sulle quali per noi», arrivati alla guida della città all'inizio dell'estate, «era impossibile intervenire in così breve tempo», sottolinea il sindaco Truzzu.
Il confronto
«Cagliari non può essere paragonata ad altre città capoluogo che hanno un sistema misto di gestione dei rifiuti, quindi meno caro», spiega l'assessore comunale ai Servizi tecnologici Alessandro Guarracino. Non solo. «Essendo città turistica, Cagliari ha prestazioni supplementari. In futuro, comunque, il costo medio tenderà a diminuire», assicura.
Le novità
Le buone notizie arrivano dal fronte della raccolta differenziata: la percentuale è raddoppiata in due anni, passando dal 28,9% del 2017 (quando ancora non era decollato il porta a porta) a circa il 55% nei primi 9 mesi del 2019. «L'anno prossimo contiamo di arrivare al 60%, forse anche al 65% che ci consentirebbe di evitare l'ecotassa regionale», una penalità per i Comuni meno virtuosi sulla differenziata, spiega ancora l'assessore. In generale, «il sistema, nell'impostazione data dal Comune, funziona», spiega Vincenzo Tiana. «Semmai», aggiunge, «occorre risolvere alcuni problemi legati alla gestione». «Il sistema è giovane e ha bisogno di tempo e correzioni per funzionare bene», dice l'assessore Guarracino.
Mauro Madeddu