Alberi tagliati in via Cadello, il Seminario: "Erano pericolosi, ne pianteremo altri"
CAGLIARI. "Gli alberi tra via Castello e via Monsignor Cogoni creavano disagi e pericoli per la struttura esistente, per i passanti e i frequentatori. Ne pianteremo altri". Dopo la polemica di ieri per il disboscamento degli eucalipti (e non solo) nel Seminario Arcivescovile a Cagliari per fare spazio a campi da basket e calcio (qui i dettagli), è arrivata la replica del rettore della struttura ecclesiastica, don Riccardo Pinna. E anche il Gruppo d'intervento giuridico Onlus, l'associazione ambientalista che aveva chiesto se il taglio degli alberi fosse stato approvato dagli organi di competenza, ha ricevuto risposta: "Il progetto rispetta le indicazioni del consiglio presbiterale che ha richiesto di mantenere intatta anche la vocazione verde dell’area. Tutte le operazioni sono state svolte nel pieno rispetto dell’allegato A del Dpr/31 2017".
Il "polmone verde" che affacciava su via Cadello non è stato eliminato secondo il rettore. Gli arbusti tagliati erano già malati e non c'era modo di salvarli. Per questo i lavori che porteranno alla costruzione dei nuovi impianti sportivi prevedono anche di piantare nuovi alberi, magari più resistenti, come l'ulivo: "Ovviamente il progetto di abbattimento e sostituzione è partito dalla relazione agronomica e dal lavoro di diversi tecnici qualificati che hanno tenuto conto dell’importanza dell’area verde, all’interno di un progetto complesso molto più ampio che riqualifica la zona di Monte Claro e San Michele", spiega don Pinna nel comunicato, " Si precisa che le condizioni vegetazionali delle alberature di eucaliptus e anche dei pini domestici presentavano situazioni di diversi schianti e rotture di branche nella parte superiore della chioma che indicavano una situazione di stress vegetazionale, dovuto anche ai frequenti e violenti eventi eccezionali meteorologici che hanno contribuito a creare situazioni di crolli sia delle ramificazioni laterali che disseccamenti diffusi, in parte dovuti ai conseguenti fenomeni di allagamento dell’area. Per le stesse ragioni si è scelto di creare strutture a verde utilizzando specie autoctone ed eliminando la ricolonizzazione naturale della specie alloctone quali eucaliptus e acacia".