Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Mini aumenti, ma la scuola costa cara

Fonte: L'Unione Sarda
7 settembre 2009

Inchiesta. Visita guidata tra i prodotti nelle cartolibrerie cittadine a dieci giorni dal suono della prima campanella

E per i libri pochi istituti rispettano i tetti ministeriali

Putzolu (Cisl): «C'è chi ricorre ai prestiti delle finanziarie per poter pagare a rate i libri e i quaderni dei figli».
Gli aumenti, raccontano nelle librerie, arrivano puntuali come l'influenza. Il rincaro dei testi scolastici è una tassa fissa che arriva ogni anno e nessuno riesce a dribblare: «Tra l'uno e il due per cento, come sempre. L'impennata arriva a gennaio, quando gli editori ritoccano i listini. I prezzi dei libri aumentano, come per il pane», spiegano rassegnati nella cartolibreria Dettori, di fronte al Liceo dove ha studiato Gramsci.
Regolare, dunque. Anche se viene da chiedersi come mai il Castiglioni Mariotti, arci-noto vocabolario di Latino che negli anni Novanta veniva pagato poco più di sessanta mila lire, adesso costi 91 euro. Certo, oggi cucito sulla copertina c'è anche un Cd rom che sostituisce le 2500 pagine di parole tradotte, ma la lingua dei Romani non è cambiata negli ultimi anni e “puella” vuol dire sempre “ragazza, fanciulla, giovinetta”, come suggerisce il dizionario della Loescher.
TETTI CHE CROLLANO Acquistare i libri di testo necessari per entrare in aula significa fare i conti con il caro-scuola, espressione che il ministero della Pubblica istruzione ha cercato di arginare con l'imposizione (spesso trasgredita) di tetti massimi per i kit scolastici. Si va dai 286 euro che dovrebbero bastare per comprare i libri di prima media, a una forbice che va da 240 a 360 euro per i primi anni delle superiori, a seconda che si frequenti un istituto professionale o un liceo.
I PREZZI Un bilancio dove pesa molto anche la voce delle attrezzature scolastiche: per comprare penne, quaderni, zaini e diari può servire almeno un altro centinaio di euro. «I quaderni firmati costano due euro l'uno. Quelli che vanno più di moda sono di Hello Kitty e Lonsdale. Un diario? Si parte da 14 euro: quasi tutti hanno avuto un aumento di 50 centesimi o un euro», fanno notare nella libreria di via Cugia. Dove per un dizionario di Greco Montanari si spendono 106 euro (con cd, 98 euro se si rinuncia al disco), 95 euro per il Rocci, 88,70 per il vocabolario di Latino Campanini-Carboni.
GRANDE DISTRIBUZIONE Per cercare di risparmiare è meglio rivolgersi alla grande distribuzione, almeno per i dizionari: all'Auchan le stesse edizioni vengono offerte con uno sconto del 15 per cento, e allora un Castiglioni costa 77,35 euro, il Campanini 66,30, il Montanari 90,10.
Per comprare un set di 10 quadernoni, ovviamente non griffati, servono 4,90 euro, un album da disegno Fabriano 4 costa 9,99 euro, una dozzina di penne Bic 5,24 euro. Se poi serve anche uno zaino si può spendere da 27 a 50 euro (anche se alcuni modelli di marca possono costare più del doppio) e un grembiule per le scuole elementari costa da un minimo di 8,99 a un massimo di 23,99 euro.
«LIBRI E QUADERNI A RATE» La Cisl ha fatto i conti in tasca alle famiglie che dovranno comprare per i propri figli libri e attrezzature scolastiche: «Per mandare un bambino per le elementari servono, senza ricorrere a materiale avveniristico e a zaini griffati, 120-150 euro, ma solo perché i libri sono forniti dalla scuola», chiarisce il segretario regionale Oriana Putzolu. «Nella scuola media questa spesa è triplicata, soprattutto per l'incidenza del costo dei libri sul pacchetto-scolastico. Nelle superiori la spesa oscilla intorno a 500 euro per ogni alunno. E al conto della spesa familiare bisogna aggiungere il costo dell'abbonamento per i trasporti. Almeno 24 euro. Il salasso d'inizio autunno spesso si trasforma nel ricorso a una finanziaria, per rateizzare le spese».
«SOLDI RISPARMIABILI» Soldi che, nel caso di alcuni libri di testo, sono sprecati secondo l'analisi di Giuliano Frau, segretario dell'associazione dei consumatori Adoc: «Si potrebbero stampare solo gli aggiornamenti dei testi, almeno dove è possibile. È una proposta che viene fatta ogni anno dal Governo ma non è mai stata realizzata concretamente. Anche il tetto imposto dal Ministero non è servito per contenere i prezzi, perché viene superato sistematicamente dai collegi dei docenti». Per i dizionari, cioè una delle tranche più consistenti del budget scolastico, la tecnologia potrebbe essere d'aiuto: «Ormai i computer sono alla portata di chiunque. Basterebbe dare la possibilità agli alunni di utilizzare solo i cd rom sui propri Pc, per evitare di acquistare il testo cartaceo, spesso costosissimo».
MICHELE RUFFI

06/09/2009