Feminas: no alla violenza sulle donne Dieci giorni di incontri, iniziative e dibattiti
La buona notizia è che aumentano le denunce di violenze da parte delle donne. Il fatto che sia una cosa positiva racconta una situazione paradossale: perché ad aumentare non sono i casi, bensì le denunce, cioè le donne che rompono il silenzio dopo aver subito soprusi e violenze, sessuali e fisiche. Serve maggiore consapevolezza di sé e di come ci si può difendere, alle donne che sono vittime di uomini violenti anche solo a parole: esistono reti di protezione di volontariato e pubbliche, ci sono le forze di polizia e la magistratura. E lì, a quel punto, non si è più sole.
La rassegna
Proprio a incoraggiare le donne vittime di violenze, servono iniziative come “Feminas”, che il Comune organizza «proseguendo una tradizione», ricorda la consigliera della commissione Pari opportunità, Marzia Cilloccu. Tutto si svolge da domani al primo dicembre in diversi spazi della città, Municipio compreso. Impossibile riassumere un ricchissimo calendario di iniziative, illustrate in una conferenza stampa coordinata da Edoardo Tocco, presidente del Consiglio comunale, e dalla presidente della commissione Pari opportunità, Stefania Loi: «Riconoscere ciò che ci fa paura e dargli un nome significa finalmente essere in grado di combatterlo». Molti enti e istituzioni danno un contributo organizzativo a “Feminas”, il cui fulcro è il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Quel giorno le torri del Municipio saranno illuminate di rosso. «Un lavoro che coinvolge tutto il Comune», sottolinea Paola Piroddi, assessora alla Cultura, «per una battaglia condivisa da donne e uomini». Il calendario delle iniziative è pubblicato sul sito istituzionale del Comune: lo stesso Municipio ne ospiterà alcune.
Tema delicato
La violenza contro le donne - che talvolta sfocia nell'omicidio di quelle che tentano di ribellarsi - continua a riempire le cronache. «Oltretutto», fa notare l'assessora alla Cultura, Paola Piroddi, «ha risvolti molto gravi sui bambini che vi assistono». Il presidente del Consiglio, Tocco, annuncia di voler discutere con l'Ats (l'Azienda tutela salute della Regione) l'istituzione di «un nuovo centro antiviolenza, che si sommi a quello del Binaghi».
Luigi Almiento