Colabianchi Soprintendente al Lirico? per Calledda non ha i requisiti
Il Consiglio di indirizzo nei giorni scorsi ha scelto il nuovo soprintendente del Teatro Lirico di Cagliari: il successore di Claudio Orazi è Nicola Colabianchi, ex direttore artistico del Teatro dell’Opera di Roma, compositore, direttore d’orchestra, pianista e librettista.
L’indicazione del suo nome è passata a maggioranza: quattro voti su cinque, infatti si è astenuto il consigliere Pino Calledda.
“Ho espresso al Presidente e ai colleghi del Consiglio di Indirizzo, ove siedo in rappresentanza del Ministero dei Beni Culturali, la mia perplessità alla designazione del Maestro Colabianchi a Sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari”, afferma Pino Calledda.
“In base a quanto emerge chiaramente dall’art. 13 del decreto legislativo 367 del 1996, richiamato dal bando, sulle caratteristiche salienti per un Sovrintendente: attitudine ed esperienza alla direzione, gestione e all’organizzazione e competenze tecnico-normative e ed economico-finanziarie, sulla base di questi requisiti richiesti dallo Statuto e dalla Legge ho deciso di astenermi sulla proposta votata a maggioranza nel Consiglio d’Indirizzo”, prosegue Calledda.
“Lo Statuto e la Legge hanno infatti un contenuto inequivoco: il candidato, “unico organo di gestione della Fondazione”, deve possedere in prima persona quelle competenze tecnico-normative necessarie alla tenuta “dei libri e delle scritture contabili della Fondazione”, alla predisposizione del “bilancio preventivo annuale e triennale e di quello di esercizio“ e, nel rispetto “di indirizzi di gestione economica e finanziaria”, essere in grado di dirigere e coordinare in autonomia l’attività di produzione artistica del Lirico e le attività connesse e strumentali, di quella che è un’impresa culturale con un budget di circa 25 milioni di euro – investiti sul territorio sardo – e oltre trecento dipendenti verso i quali io avverto un senso di responsabilità che mi impone il massimo rigore e quindi di non condividere la proposta fatta, rimettendomi alle valutazioni dell’Autorità competente per la nomina.”, conclude l’esponente politico.
A questo punto l’ultima parola spetta al ministero, a cui spetta la decisione definitiva. Quella del Cdi è infatti una proposta: per l’assegnazione dell’incarico occorre l’ok del ministro della Cultura.
A proposito dell curriculium di Nicola Colabianchi, un articolo pubblicato dal Secolo D’Italia, quotidiano diretto da Francesco Storace ed è l’organo ufficiale del partito politico Fratelli d’Italia e del Movimento Nazionale per la Sovranità, racconta del legame, suo e di sua moglie, deceduta qualche mese fa, con il partito di Giorgia Meloni.