Emergenza sbarchi: «Chiederemo più agenti per l'Isola»
L'anno peggiore è stato il 2017 con 2142 sbarchi. Lo scorso anno gli arrivi si sono dimezzati (1088) e quest'anno sino ad ora sono stati 878, con un trend simile a quello del 2018.
Eppure per il Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen i barchini che approdano nelle coste del Sulcis, provenienti per lo più da Annaba, in Algeria, costituiscono un problema. Così grande da giustificare una richiesta al ministero dell'Interno di rafforzare gli organici delle forze dell'ordine.
È la promessa con la quale Eugenio Zoffili, deputato leghista e presidente del Comitato, ha lasciato la Sardegna dopo una giornata di incontri con i vertici delle forze di polizia, con i presidenti della Regione e del Consiglio regionale e sindaci e dopo una visita nel Centro di identificazione e prima accoglienza di Monastir.
La mafia nigeriana
Assieme ai senatori Toni Chike Iwobi (Lega) e Elena Testor (Forza Italia) e al deputato pentastellato Filippo Giuseppe Perconti, Zoffili ha incontrato prima di tutto il presidente della Regione Christian Solinas, che ha chiesto «una vigilanza stretta sulla nostra Isola». Soprattutto per una ragione: «La quarta mafia, la piovra nigeriana, particolarmente violenta e dedita al traffico di esseri umani, organi e droga, sta cercando di mettere radici anche in Sardegna», ha denunciato Solinas. Un «segnale allarmante» che evidenzia un pericolo «testimoniato dagli esiti di brillanti operazioni delle forze dell'ordine che hanno consentito lo smantellamento di cellule presenti e ben organizzate sul territorio. Occorre dunque vigilare e potenziare le azioni di controllo e repressione», ha detto Solinas.
Gli sbarchi nel Sulcis
Vero è che al momento non è ancora emerso un legame tra mafia nigeriana e sbarchi nel Sulcis. Tanto che Perconti chiarisce che «in Sardegna non c'è alcuna emergenza e infatti il problema più grave segnalato dai sindaci è quello dello smaltimento dei barchini che i migranti lasciano in spiaggia dopo l'approdo». In effetti i vertici dei Comuni di Sant'Antioco Tommaso Locci, quella di Sant'Anna Arresi Anna Maria Teresa Diana, di Teulada Daniela Serra, di Domus de Maria Maria Concetta Spada e il vice sindaco di Cagliari Giorgio Angius non evidenziano particolari criticità. Certo, ogni volta che c'è uno sbarco i carabinieri devono occuparsi dei migranti e non della tutela dei loro concittadini ed è vero che i primi cittadini devono trovare un luogo per ricoverare i barchini, con costi annessi. Ma i problemi veri dei sindaci sono altri.
«Piaga da debellare»
Gli esponenti leghisti, però, hanno un'altra esigenza: dimostrare che «coloro che sbarcano non sono richiedenti asilo ma clandestini», dice Zoffili. Iwobi, nigeriano di nascita, è più esplicito: «L'immigrazione clandestina è un reato e una piaga e bisogna fare di tutto per debellarla e ripristinare l'ordine. Anche perché», rimarca il senatore, «ci sono stati 19mila morti in quattro anni e la responsabilità è della mafia nigeriana che lucra sulla tratta degli esseri umani. Sono gli schiavisti moderni. Matteo Salvini, da ministro, lo ha fatto chiudendo i porti e promuovendo accordi bilaterali con i paesi di provenienza, ora tutto è cambiato».
Tensione in Consiglio
Gli sbarchi dei migranti sono stati anche al centro di uno scontro in Consiglio regionale: la Lega ha presentato un ordine del giorno per chiedere alla Giunta di collaborare con il ministero dell'Interno per «monitorare e controllare i flussi provenienti dal nord Africa, evitando sbarchi incontrollati di clandestini sulle coste sarde». Il documento è stato ammesso dal presidente (leghista) Pais tra le polemiche dell'opposizione (più Udc-