Colabianchi nuovo Soprintendente del Lirico di Cagliari, ma è subito polemica
Pino Calledda, ex consigliere comunale del M5S, e consigliere di indirizzo come rappresentante del Ministero dei Beni Culturali ha contestato le competenze manageriali e gestionali di Colabianchi e ha fatto verbalizzare il proprio dissenso
Nicola Colabianchi è stato indicato dal Consiglio di indirizzo del Teatro Lirico come nuovo Soprintendente. Colabianchi, direttore d’orchestra, compositore, pianista, librettista, è stato direttore artistico del Teatro dell’Opera di Roma.
Ma la sua nomina ha scatenato una polemica. Pino Calledda, ex consigliere comunale del M5S, e consigliere di indirizzo come rappresentante del Ministero dei Beni Culturali ha contestato le competenze manageriali di Colabianchi e ha fatto verbalizzare il proprio dissenso.
Le perplessità di Calledda alla proposta di nomina di Nicola Colabianchi nascono da una lettura delle competenze del Sovrintendente indicate dalle “Disposizioni per la trasformazione degli Enti che operano nel settore musicale in Fondazioni di diritto privato”.
“Lo Statuto della Fondazione”, ha dichiarato Calledda in sede di consiglio di indirizzo, “in particolare l’articolo 11 (il Sovrintendente), e il decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, in particolare l’art. 13 (il Sovrintendente), ricordano che il soggetto indicato per la nomina all’Autorità statale deve essere scelto fra profili “competenti in materia di gestione e di organizzazione di attività musicali, teatrali e di gestione ed organizzazione di enti consimili”, perché – in quanto “unico organo di gestione della Fondazione” – deve possedere, lui (e non altri), le competenze necessarie (fra le altre) alla tenuta “dei libri e delle scritture contabili della Fondazione”.
Ciò sta a significare”, aggiunge, “l’ineludibilità delle competenze tecnico-normative che il sovrintendente deve autonomamente possedere, finalizzate alle attività di direzione e organizzazione, competenze che a mio parere non emergono dal curriculum allegato all’autocandidatura del candidato e non riscontrate, nemmeno nella discussione. Con questa dichiarazione motivo la mia astensione, rimettendomi alle valutazioni dell’Autorità statale competente per la nomina”.
La Cgil. I precari storici, l’organico da definire e le mansioni assegnate ai lavoratori, così come il rilancio complessivo della più importante fabbrica culturale della Sardegna: sono i nodi che il sovrintendente del Teatro Lirico scelto dal Consiglio di indirizzo e in attesa del via libera ministeriale dovrà affrontare secondo la Slc Cgil, che auspica un nuovo corso, soprattutto nel metodo. “Vorremmo che il soprintendente convocasse subito i sindacati – hanno detto Antonello Marongiu e Diletta Mureddu della Slc Cgil – per impostare corrette relazioni attraverso un confronto trasparente che, purtroppo, da tempo è mancato”.
Chiede discontinuità il sindacato, riservandosi di esprimere un giudizio sulla nuova guida del Lirico dopo il confronto sulle linee di indirizzo che vorrà adottare. Certo è che la svolta era attesa e il superamento della fase di stallo che ha caratterizzato gli ultimi tempi non può che essere un segnale positivo per il sindacato. Ora si attende l’ufficializzazione della nomina ma i problemi sul campo sono sempre gli stessi: il mancato utilizzo dei locali comunali, la carente programmazione territoriale, il necessario rilancio del Parco della musica, la valorizzazione delle professionalità sarde troppo spesso penalizzate per il ricorso a incarichi esterni”.