“Alla Marina ragazzini scatenati con l’alcol, hanno minacciato di bruciarmi la casa”
Sandrà Orrù, cagliaritana 53enne, vive in piazza Sant’Eulalia: “Negli ultimi anni la situazione è peggiorata, ogni weekend centinaia di giovani bevono e spaccano bottiglie. Sono entrati anche in chiesa, minacciando il parroco e i fedeli. A me e mio marito ci hanno detto che sarebbero tornati per incendiarmi casa. Ho denunciato tutto ai carabinieri”.
Ha comprato il suo appartamento nel 2007, Sandra Orrù. In piazza Sant’Eulalia, nel cuore della movida cagliaritana. Dodici anni dopo, è tra i residenti in prima linea contro quella che lei definisce la “malamovida”. Ha presentato una denuncia dettagliata “ai carabinieri, e ne ho fatta un’altra, inviandola anche al Comune, a luglio”. Il problema? “I ragazzini che ogni weekend vengono nella piazza e bevono alcolici, trasformandosi in vandali. Spaccano bottiglie, una volta sono entrati anche in chiesta minacciando il parroco e altre persone, alcune delle quali miei vicini di casa, anche loro hanno fatto delle denunce”, spiega la cinquantatreenne. “Non ci sentiamo sicuri e non ci sentiamo protetti, alcuni giovani hanno anche minacciato me e mio marito che sarebbero tornati per bruciarci la casa”, racconta la Orrù. “Più di una volta hanno spaccato bottiglie di vodka contro la porta e le finestre. In estate, poi, arrivano sin dal giovedì pomeriggio”. La donna era presente, oggi, durante la conferenza stampa di sindaco, assessore alla Sicurezza e comandante della polizia Municipale per la presentazione dell’ordinanza di divieto del consumo di alcol in strada dalle ventuno alle sei del mattino.
“Ottimo, spero che questa ordinanza porti l’effetto sperato”. Quale? “Il rispetto delle regole”. Parola di residente “esasperata” e “impaurita” dal caos notturno della Marina.