Colabianchi, 4 sì e un'astensione
«Cagliari? La conosco, ci sono venuto spesso. Ma per il momento non è il caso che parli. Meglio che aspetti la ratifica della nomina da parte del ministero». Nicola Colabianchi, indicato come nuovo sovrintendente del Teatro lirico dal consiglio di indirizzo, va cauto. Nessuna dichiarazione ufficiale prima che il ministero degli Affari culturali ratifichi la sua nomina.
Una cautela normale, ovviamente. Giustificata, forse, anche dal fatto che la scelta non è stata fatta all'unaminità dal consiglio di indirizzo: hanno detto sì il sindaco Paolo Truzzu, il rappresentante della Regione Giuseppe Farris, il membro scelto dal Comune Mario Marchetti e il componente indicato dallo stesso consiglio Giandomenico Sabiu. Si è, invece, astenuto Pino Calledda che è proprio il rappresentante di quel ministero che dovrà ratificare la scelta. In particolare, Calledda ha dubbi sulle competenze di Colabianchi in materia di gestione e organizzazione del teatro. «A richiederle», spiega il membro del cdi, «sono norme ineludibili. Il sovrintendente deve avere competenze tecnico-normative che, a mio parere, non emergono dal curriculum allegato all'autocandidatura e nemmeno durante la discussione».
Avranno effetto le perplessità di Calledda sulle decisioni del ministro per gli Affari culturali? Probabilmente no. Sinora Dario Franceschini ha sempre ratificato le scelte fatte dai consigli di indirizzo, anche quando erano emerse perplessità sul candidato.
Intanto, sulla scelta di Colabianchi interviene anche la Slc Cgil. «I precari storici, l'organico da definire e le mansioni assegnate ai lavoratori, così come il rilancio complessivo della più importante fabbrica culturale della Sardegna: questi sono i nodi», affermano Antonello Marongiu e Diletta Mureddu, «che il sovrintendente dovrà affrontare secondo la Slc Cgil che auspica un nuovo corso, soprattutto nel metodo. Vorremmo che il soprintendente convocasse subito i sindacati per impostare corrette relazioni attraverso un confronto trasparente che, purtroppo, da tempo è mancato. La svolta era attesa e il superamento della fase di stallo che ha caratterizzato gli ultimi tempi non può che essere un segnale positivo per il sindacato. Ora si attende l'ufficializzazione della nomina ma i problemi sul campo sono sempre gli stessi». ( mar. co. )