Effetto Natale, le aziende sarde offrono 21mila posti di lavoro
Quasi ventunomila posti di lavoro vacanti fino alla fine dell'anno. A tanto ammonta la richiesta di lavoratori inoltrata dalle aziende sarde ai centri di impiego locali. Complice la stagione turistica prolungata grazie a questo tiepido autunno e le imminenti festività natalizie, il fabbisogno di dipendenti nell'ultimo trimestre dell'anno non ha accusato in Sardegna l'attesa flessione dopo il boom occupazionale registrato durante l'ultima stagione turistica. Anzi, i dati raccolti dal sistema di Infocamere-Excelsior in collaborazione con Anpal hanno persino evidenziato un aumento di circa il 5% della possibilità di assumere delle imprese rispetto a dodici mesi prima.
I numeri
Nell'Isola sono 20.830 le figure professionali ricercate fino alla fine di dicembre, in crescita rispetto alle 19.800 vacanti nello stesso trimestre del 2018. «Sebbene il quadro economico internazionale sia caratterizzato da crescenti incertezze - spiegano gli autori dello studio - la domanda di lavoro delle imprese continua a crescere su base tendenziale». E, quasi a sorpresa, anche la stagione turistica autunnale, forte del clima mite, sta continuando ad alimentare la necessità di personale di alberghi e ristoranti, mentre si mantiene stabile, non senza qualche difficoltà di reperimento, la ricerca di personale altamente qualificato in quasi tutti i campi. Artigiani e operai specializzati in testa, seguiti da professionisti nel campo dell'ingegneria, dell'informatica e delle telecomunicazioni, per non parlare di manager qualificati nella gestione di tutti gli aspetti aziendali. «Alcune delle filiere distintive del Made in Italy - proseguono gli esperti delle Camere di Commercio - offrono maggiori possibilità di impiego. La meccatronica, per esempio, e la metallurgia, mentre le imprese del “Sistema moda” e dell'alimentare sembrano segnare il passo con tassi tendenziali di crescita più contenuti. I servizi del turismo, invece, si confermano un traino importante della domanda di lavoro».
Natale si avvicina
Ma il quadro occupazionale dei prossimi mesi sarà condizionato anche dalle prossime festività di fine anno. La “filiera natalizia” sta infatti ogni anno sempre più ritagliandosi una fetta di assunzioni ben determinate. Non sorprende quindi il boom di richieste di commessi nei punti vendita tradizionali al dettaglio, ma anche di autisti e spedizionieri, fondamentali per dare seguito alle migliaia di acquisti on line per regali, addobbi e alimentari.
I più ambiti
Ma non tutto va come dovrebbe. Lo sanno bene le migliaia di aziende, secondo i dati ufficiali sarebbero il 28,3%, che non riescono a trovare le figure professionali desiderate: «Ad avere maggiori difficoltà di reperimento - concludono i responsabili del report - sono le imprese dei servizi informatici e delle telecomunicazioni (52% dei profili ricercati è di difficile reperimento), le imprese attive nella metallurgia (47%), della meccatronica (45%), le industrie del legno e del mobile (43%), quelle tessili o specializzate in abbigliamento e calzature (38%). Ma esistono difficoltà anche a reperire laureati in ingegneria elettronica (67,9%) e in ingegneria industriale (54,0%); senza contare i laureati in chimica e farmacia (il 58,6% dei quali non si trova) nonché i laureati ad indirizzo scientifico, matematico e fisico».
Luca Mascia