Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tolleranza zero contro le discariche

Fonte: L'Unione Sarda
4 settembre 2009

Comune. Sindaco e assessore promettono di debellare defintivamente il fenomeno: «Ma tanto è già stato fatto»

Giagoni: «Più vigilanza, è già pronta una task force»

Ogni giorno gli operai comunali effettuano 120 interventi per recuperare rifiuti dalle strade: 13 frigoriferi smaltiti in maniera non corretta, 22 lavatrici e cucine, 13 tv, 19 scaldabagni e 16 divani.
L'amministrazione comunale è pronta a dichiarare guerra totale agli incivili che trasformano le periferie in discariche abusive a cielo aperto, ma contesta la definizione di “capitale” dell'immondezzaio nel quale la Sardegna sembra essere stata trasformata nel corso di quest'estate. Il riferimento è all'inchiesta pubblicata ieri dal nostro giornale, nella quale sono state evidenziate le criticità in alcune parti dell'abitato, in prevalenza periferiche.
L'ASSESSORE Pur non negando l'esistenza di situazioni di disagio in diverse zone della città l'assessore ai Servizi tecnologici Gianni Giagoni rivendica i risultati raggiunti nella lotta al disordine e alla sporcizia: «Se vi spostaste di qualche chilometro, in centri anche infinitamente più piccoli di Cagliari, trovereste molte più situazioni di degrado. Se siamo riusciti a contenere il fenomeno è proprio perché la soglia di attenzione continua ad alzarsi - racconta - è da un anno che pattuglie di vigili urbani in borghese fanno verifiche non solo sulla raccolta differenziata dei rifiuti ma anche sul fenomeno delle discariche selvagge, che si è infatti parecchio ridotto. E poi ci sono le testimonianze dei turisti: nella quasi totalità dei questionari che ci vengono riconsegnati la nostra città viene definita bella e, soprattutto, pulita».
I NUMERI E per corroborare questa sua tesi, l'assessore Giagoni snocciola i dati: «Gli interventi quotidiani sulle strade sono in media 120 - assicura - recuperiamo ogni giorno 13 tra frigoriferi e freezer smaltiti in maniera non corretta, 22 lavatrici e cucine, 13 televisioni, 19 tra scaldabagni e piccoli elettrodomestici, 16 tra materassi e divani». Numeri che testimoniamo interventi importanti ma che, evidentemente, non sono sufficienti a risolvere un'emergenza che periodicamente si manifesta in maniera invasiva: «È chiaro che l'impegno, già massimo, deve e può essere aumentato - aggiunge l'assessore - anzitutto accrescendo l'opera di prevenzione e sensibilizzazione nei confronti dei cittadini e delle famiglie. Ogni anno ricordiamo, con dei depliant che vengono distribuiti nelle case dei cittadini, che è disponibile un numero verde per prenotare la raccolta domiciliare dei materiali ingombranti. Un servizio assolutamente gratuito ma che, evidentemente, non viene tenuto nella giusta considerazione».
TOLLERANZA ZERO Ma il tempo della comprensione sta per finire: «È ormai arrivato il momento di passare alla fase della “tolleranza zero” - proclama l'assessore ai Servizi tecnologici - nel senso che un'apposita task force, che è già stata individuata, si occuperà di verificare non solo la provenienza dei materiali ritrovati nelle discariche abusive a cielo aperto ma verrà anche incaricata di controllare preventivamente i soggetti che, presumibilmente, più spesso sono protagonisti di comportamenti non corretti». Un esempio su tutti: i gommisti sono obbligati a tenere un registro delle gomme usate, che vengono custodite nelle officine dopo essere state sostituite e che dovrebbero essere smaltite come rifiuti speciali. A campione, personale del Comune periodicamente si occuperà di chiedere di visionare le ricevute che attestano il regolare smaltimento degli pneumatici. «Un modo come un altro per prevenire che, qua e là, nascano come funghi delle cataste di gomme d'auto e di mezzi pesanti abbandonate in campagna o sotto i cavalcavia». Rifiuti speciali che, alla collettività, finiscono per costare doppio: «Prima per il loro recupero e poi per il regolare conferimento in discarica».
IL SINDACO «Il nostro lavoro di prevenzione e di ripulitura delle zone che vengono prese da assalto da cittadini che evidentemente non si rendono conto di creare un disagio all'intera collettività è quotidiano - dice il sindaco Emilio Floris - è certo che d'ora in poi sarà necessario intensificare questa lotta. Ma la repressione non basta: dobbiamo sforzarci di far capire alla gente che offendere l'ambiente non consente alla città di crescere turisticamente. E se questo sviluppo non c'è non si possono nemmeno creare le condizioni per nuovi posti di lavoro. Un padre che inquina, che crea una discarica abusiva, va contro gli interessi del figlio».
ANTHONY MURONI

04/09/2009