Arrivano i navigator, via ai colloqui
Non è un problema di soldi: quelli, li ricevono da giugno su carte di credito ricaricabili Postepay, in quantità diverse che l'Inps versa a seconda della situazione: in ogni caso, mai oltre i 750 euro al mese. Mancava tutto il resto, cioè le proposte di lavoro e i colloqui con i 3.754 disoccupati dell'area di Cagliari (comprende anche Monserrato) che percepiscono il reddito di cittadinanza. A rapportarsi con loro sono ora i navigator (31 nell'area cagliaritana, 14 dei quali in città), cioè le figure professionali nuove introdotte dalla legge che devono indirizzare, nel mondo del lavoro, i disoccupati che sono stati ammessi al sussidio. E mentre la Sardegna «è stata la prima Regione ad applicare concretamente la norma», sottolinea Massimo Temussi, responsabile dell'Aspal (Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro), in città c'è stato qualche giorno di ritardo sull'inizio dei colloqui: «Stiamo concludendo la formazione dei navigator». Per scelta della Regione, saranno affiancati dagli orientatori del Centro per l'impiego (è a Sant'Elia, nelle ex scuole medie): «Perché trattare con i disoccupati non è affatto facile, non bisogna mai illuderli, bensì dar loro buoni consigli su come qualificarsi meglio per il mondo produttivo».
La Regione
Alessandra Zedda, assessora regionale al Lavoro, è piuttosto scettica davanti alla soluzione del reddito di cittadinanza: «Non per spirito polemico, ma solo perché non si capisce se sia una politica attiva o passiva per il lavoro». Premesso questo, ci tiene a precisare che «la norma c'è e stiamo facendo di tutto per applicarla nel migliore dei modi, con l'obiettivo di garantire un reddito a chi non lo ha. Proprio per questo motivo, siamo partiti per primi».
Le convocazioni
Enrico Garau, responsabile del Centro per l'impiego di Sant'Elia, ha orecchiato che in altri Cpi ci sono state medie di 17 rinunce ogni venti domande: «Speriamo che la tendenza non sia confermata dai colloqui che abbiamo iniziato». Il fatto è che i 750 euro, cioè il tetto mensile del reddito di cittadinanza, è appunto un tetto, «ma in qualche caso in partenza meno sfortunato di altri si traduce in poche decine di euro: dipende dal reddito e dai beni familiari». Così, scoperto che hanno praticamente una piccola elemosina, i “migliori dei peggiori” (sotto il profilo della fascia di reddito) nemmeno si presentano al colloquio. Anche perché, percependo il reddito di cittadinanza, non si ricevono banconote bensì credito su una carta spendibile solo per certi beni in certi negozi, non ovunque. Inoltre, si assumono obblighi per il posto di lavoro che viene proposto. La prima offerta dev'essere nel raggio di cento chilometri da casa. Se si rifiuta, il raggio si allunga a 250 chilometri, e in caso di nuovo rifiuto la proposta sarà in tutto il territorio nazionale. Per quaranta euro mensili? I “no grazie” abbondano.
I navigator
Nel frattempo, le nuove figure che devono assistere i disoccupati ammessi al reddito di cittadinanza hanno completato la formazione. «Sappiamo di dover trattare con una categoria di persone molto deluse come i disoccupati», commenta Vitale Cocco, uno di loro, «e che non cercano certo nuove illusioni. Cercheremo di consigliarli nel modo migliore». I navigator sono lavoratori precari con contratto a due anni. Dopo, se non ci sarà una proroga, saranno loro a rivolgersi ai navigator per trovare lavoro.
Luigi Almiento