Crociere, un business in costante crescita I porti sardi pronti a fare il salto di qualità
Le frontiere dell'industria crocieristica in Sardegna si chiamano “multiscalo” e “home port”. La prima è già stata battuta: prova ne è l'esperimento di Oristano-Santa Giusta, dove la quasi totalità delle navi rientrano in quest'opzione, basti pensare alla Corinthian che ha fatto tappa in porto mercoledì 16 ottobre, dopo l'approdo del giorno prima a Cagliari.
Obiettivo Home Port
La seconda resta un obiettivo: home port, in gergo crocieristico, è lo scalo che una compagnia sceglie per le sue navi. Per raggiungerlo «servono maggiori collegamenti verso la Sardegna e una stimolazione della domanda da parte delle istituzioni e degli stessi operatori turistici», ha fatto sapere ieri l'Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna in occasione di Italian Cruise Day, prestigiosa convention nazionale che per la sua nona edizione si è tenuta alla ex Manifattura Tabacchi di Cagliari.
Crocieristi in aumento
Finalità a parte, restano i numeri. Cinque scali, 210 navi e mezzo milione di passeggeri sono quelli che riguardano il settore nell'Isola per il 2019. Cagliari chiuderà l'anno con circa 300mila passeggeri rispetto ai 394 mila del 2018, Olbia passa dai 110mila della scorsa stagione ai 134 mila di quella ancora in corso. Il dato più significativo resta quello di Porto Torres, che balza da circa 8mila e 500 crocieristi dell'anno passato agli attuali 56mila. Crescite record anche per Golfo Aranci, con 1.800 passeggeri rispetto ai 290 del 2018, e Oristano-Santa Giusta, che raggiunge nel 2019 quota 950 rispetto agli 88 dell'anno scorso.
Quanto ai programmi per il futuro, per il 2020 è previsto l'avvio di nuovi interventi sui fondali e banchine. L'Isola si prepara ad accogliere navi di ultima generazione, tra tutte la Costa Smeralda, che arriverà a Cagliari nel 2021, e altre nuove compagnie che, proprio nello stesso anno, si affacceranno inserendo lo scalo del capoluogo e quello di Olbia come uniche tappe italiane.
Sostenibilità
Il sistema portuale sardo si distingue anche per l'attenzione verso la sostenibilità ambientale: l'Authority è la prima realtà italiane a offrire il servizio di rifornimento a impatto zero: il primo a partire è stato lo scalo di Oristano, seguiranno Cagliari e Porto Torres. «Abbiamo già scoperto le prime carte per far fronte alle dinamiche del settore», spiega il presidente dell'Autorità portuale Massimo Deiana, «tra tutte il multiscalo, ma abbiamo ancora altri assi da calare per portare i nostri porti in vetta alle classifiche e centrare l'obiettivo dell'home port». Secondo il presidente nazionale di Risposta Turismo, Francesco Di Cesare, nonostante la flessione registrata rispetto al 2018, «Cagliari è entrata stabilmente tra le mete più importanti della crocieristica mediterranea, una realtà conosciuta e con un buon portafoglio clienti».
Previsioni boom
Ieri si parlava comunque di tutta l'industria crocieristica italiana. Per il 2020 è atteso un vero boom, con 13,07 milioni di passeggeri movimentati (+6,2% sulle stime di chiusura 2019) - il dato che emerge dal report di Risposte Turismo - con Civitavecchia leader con 2,7 mln seguita da Venezia con 1,52 mln. Una curiosità: tra i crocieristi cresce - come dimostra un'indagine presentata all'evento - il numero di giovani (under 30): molti (il 68% degli intervistati) scelgono questo tipo di viaggio perché dà la possibilità di visitare più luoghi in un'unica vacanza; l'80% ha preferito itinerari mediterranei, pochi i giovani italiani che si sono spinti sino ai Caraibi.
Roberto Murgia