Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nasce la Zona franca doganale

Fonte: L'Unione Sarda
11 ottobre 2019

Nasce la Zona franca doganale

È il primo passo, niente di trascendentale. Apparentemente. In realtà, l'apertura di quel cantiere rappresenta un momento fondamentale: la Zfd (Zona franca doganale) sta davvero nascendo. Con i due milioni di euro stanziati dalla Regione e dal Cacip, sarà realizzata la perimetrazione di un'area di sei ettari: dal momento che la Zona franca doganale è interclusa, deve avere un territorio definito e invalicabile. Non solo: quei fondi serviranno anche a realizzare le opere di urbanizzazione (interventi sul sistema fognario, idrico, sull'illuminazione e videosorveglianza e realizzazione delle strade di collegamento con le banchine).
I lavori
Questo è soltanto il primo lotto. E riguarda sei ettari, sui 36 possibili: gli interventi dovrebbero concludersi in un anno. Ma, nel frattempo, sono state già attivate le procedure per il secondo lotto (già finanziato): il cantiere servirà a realizzare gli edifici, come quello della Dogana, indispensabili in queste zone. Tempi? In questo caso, prima di bandire la gara d'appalto, occorre attendere le varianti urbanistiche. «Ma il processo», assicura il presidente del Cacip Salvatore Mattana, «sta per concludersi».
Il futuro
Ma che cosa significa, di fatto, Zona franca doganale? I prodotti lavorati all'interno della Zfd, destinati a paesi extra Ue, non pagano alcuna tassa: per esempio, possono arrivare i singoli componenti di un frigorifero che vengono assemblati nella Zdf; il prodotto finito riparte senza che si paghi alcuna tassa. Non solo: se un Teus (unità di misura standard del volume nel trasporto dei container) viene solo movimentato rende 30 euro, se lavorato 90.
Le prospettive
Nessun problema legato ai vincoli paesaggistici che bloccano il Porto canale. «Siamo fuori dai 300 metri». La Zfd potrebbe rappresentare quell'occasione di rilancio tanto attesa nelle banchine cagliaritane. «I problemi nascono da lontano, da quando sono mutati i traffici di transhipment, con la realizzazione di grandi navi. Il Porto non si è saputo adeguare, non basta più l'essere in una posizione strategica». Forse questa è l'ultima chiamata per la salvezza del Porto canale. «Difficile stabilire quanto inciderà sul piano dei posti di lavoro. Di certo, la Zfd darà maggior appeal al Porto canale. E le operazioni che si dovranno fare richiedono professionalità».
Marcello Cocco