Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Baretti sul canale di Terramaini

Fonte: L'Unione Sarda
26 settembre 2019

COMUNE.

La pratica dell'assessorato all'Urbanistica sarà a dicembre in commissione

Baretti sul canale di Terramaini

Il progetto rientra nel piano di riqualificazione del quartiere Sant'Elia

La proposta arriverà in commissione a dicembre, con il secondo stralcio del progetto per Sant'Elia. Il Comune vuole posizionare i chioschi sul canale di Terramaini. Come al Poetto, ma sarebbe meglio dire come sui navigli milanesi. Il tratto interessato dalla riqualificazione sarà quello che corre accanto all'asse mediano, poche centinaia di metri al confine con il quartiere al centro di un programma integrato di rinascita che prevede cantieri per almeno tre anni al costo di circa ottanta milioni di euro.
Il degrado
A guardarlo ora questo corso d'acqua, il Palazzetto dello sport da una parte e il vecchio stadio (dove sorgerà quello nuovo) dall'altra, è chiaro che le cose da fare non mancano. Per trasformarlo in un luogo che possa attrarre residenti a caccia di un po' di relax o turisti serviranno numerosi interventi. «Dovremo cominciare dalla viabilità - spiega l'assessore Giorgio Angius, 44 anni, che in proposito non ha ancora numeri e dati da snocciolare ma spera di poter avere qualche scheda già nelle prossime settimane -. Siamo nella fase iniziale, del progetto si stanno occupando gli uffici del servizio Urbanistica».
La viabilità
Autunno 2019, per raggiungere il canale non ci sono troppe alternative. Sant'Elia di fronte e il resta della città alle spalle, l'approdo via terra al versante sinistro del corso d'acqua passa da una corsia pedonale in mezzo alle erbacce. Bisogna lasciare l'auto nel piazzale della marina di Sant'Elmo e proseguire a piedi o in bicicletta lungo la pista ciclabile che sfila davanti al cantiere (deserto di lunedì mattina) del padiglione Nervi, camminare accanto al guard rail che separa l'asse di scorrimento veloce e le auto che viaggiano spedite in direzione di Quartu, poi giù per pochi metri fino alla meta. Sul fronte opposto, per conquistare la riva più vicina allo stadio - quella che con ogni probabilità sarà scelta per posizionare i baretti - si può posteggiare nel parcheggio Cuore e guardare il canale dall'alto.
Le reazioni
In poco meno di un'ora passano di qui meno di dieci ciclisti e due pensionati a piedi. «I chioschi? Mi sembrano un'ottima idea almeno potranno offrire un servizio a chi viene per fare una pedalata o una passeggiata. Che so: ci si potrà fermare anche solo bere un bicchiere d'acqua», è entusiasta Luigi Puddu, 68 anni. La moglie Rita Farci, 69 anni, estende il campo della riflessione: «È noto che quando in una zona si installano delle attività oltre a garantire la pulizia c'è anche più sicurezza, mi sembra assolutamente una buona iniziativa».
Le linee guida
La riqualificazione delle zone umide non è un'idea del tutto nuova a Palazzo Bacaredda. Benché in maniera più generica - ma l'approssimazione era dovuta alla fase storica del progetto e non alla superficialità di chi se n'era occupato - anche il piano di adeguamento del Puc al Ppr e al Pai approvato dalla scorsa consiliatura aveva indicato soluzioni simili. Il piano redatto quando l'assessorato era guidato da Francesca Ghirra e la commissione Urbanistica presieduta da Matteo Lecis Cocco Ortu indicava l'importanza del recupero e della valorizzazione dell'intero sistema umido cittadino. Facile dunque ipotizzare che maggioranza e opposizione pur avendo punti di vista differenti possano trovare un accordo quando la proposta arriverà in Commissione e poi in Consiglio comunale per l'esame del programma integrato da parte dell'Aula.
Mariella Careddu