Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

C'è un alieno a Santa Gilla

Fonte: L'Unione Sarda
25 settembre 2019

IL CASO.

Divora pesci e altri crostacei ed è classificato come specie infestante

C'è un alieno a Santa Gilla

L'aggressivo granchio blu americano invade la laguna: è allarme

Invasori d'oltreoceano. Dopo il gambero rosso della Louisiana che ha infestato le acque dolci di Molentargius ma anche i fiumi che sfociano su Santa Gilla, adesso è un altro crostaceo ad allarmare pescatori e biologi. Si chiama Callinectes sapidus ed è un granchio alieno, l'ultima delle specie infestanti arrivate da oltre Atlantico. Un'invasione? Pare proprio di sì visto che il granchio blu era stato avvistato per la prima volta a Cabras due anni fa. E poi a Tortolì e Porto Budello a Teulada.
La testimonianza
I ricercatori dell'Università l'attendevano al varco, certi che prima o poi anche a Santa Gilla sarebbe stato avvistato. Ignari, invece, i pescatori. «Non sapevamo cosa fosse, non l'avevamo mai catturato prima», spiega il presidente del Consorzio ittico che gestisce a Santa Gilla l'attività di pesca e allevamento di mitili. «Appena preso ci ha incuriositi per il suo colore ma anche per le dimensioni, infinitamente più grandi dei nostri granchi. E soprattutto per la sua aggressività». Mirko Mascia lavora a Santa Gilla con le reti e negli attrezzi si è trovato ammagliato un grosso granchio azzurro. «Più che ammagliato stava finendo di consumare il suo pasto: una sparlotta di cui restava ormai solo la lisca. Era davvero massiccio, non vorrei sbagliare ma sfiorava i venti centimetri. Quando l'ho sistemato in un secchio cercava di saltar fuori».
L'Ateneo
Dei ripetuti rinvenimenti e delle catture accidentali con reti e nasse sono stati informati i biologi del Dipartimento di scienze della vita e dell'ambiente. Serenella Cabiddu è la ricercatrice dell'Ateneo, specializzata negli organismi marini e lagunari che vivono a stretto contatto con il fondale. Tra questi anche i granchi. E adesso, inevitabilmente, anche il massiccio crostaceo americano noto col nome di granchio nuotatore per la sua capacità di muoversi in acqua libera.
Cresce
«Per ora a Santa Gilla sono stati catturati pochi esemplari, ma viste le sue già note strategie riproduttive non possiamo escludere una crescita importante della popolazione», dice Cabiddu. «Tutto comunque dipenderà dalle condizioni ambientali che troverà nella laguna». Se dovessero essere favorevoli, allora sì che il granchio americano, tra l'altro apprezzatissimo oltre Atlantico per la bontà delle sue carni, potrebbe occupare uno spazio di tutto rispetto nello stagno, modificando la delicatissima e preziosa biodiversità.
L'antagonismo
Aggressivo, famelico. Alieno e invasivo. Impossibile dire con certezza come sia arrivato nell'Isola. L'ipotesi più accreditata è che il viaggio dall'America alla Sardegna sia avvenuto nelle acque di sentina delle navi. Ma da quel lontanissimo 1949, anno del primo avvistamento nella laguna di Venezia, mai la presenza del granchio azzurro aveva preoccupato. Anche per la sua crescita tutto sommato contenuta. La scoperta della sua presenza anche a Santa Gilla fa crescere l'allarme. Per i danni agli habitat lagunari e alle specie che li occupano da sempre: granchi comuni, pesci, arselle.
Andrea Piras