Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

l degrado regna nei distributori fantasma

Fonte: L'Unione Sarda
25 settembre 2019

LA MAPPA.

In pieno centro tante pompe di benzina sono inattive da molto tempo ma restano gli “scheletri”Il degrado regna nei distributori fantasma

Le aziende petrolifere puntano sui mega impianti e abbandonano sempre più le zone abitate

Il primo fu quello di piazza Repubblica: solo i cagliaritani più in là con gli anni ricordano il distributore di carburante in quella mini galleria che collegava via Alghero con via Deledda. Ma, con gli anni, sono sparite altre pompe di benzina dal centro della città. Lasciando, spesso, lo “scheletro” ormai inutilizzabile.
Gli addii
È il caso della ormai ex pompa di benzina davanti al Tribunale, trasformata in un parcheggio da chi non vuole spendere per lasciare l'auto nel vicino garage. E, spesso, è teatro di litigi visto che nel “parcheggio creativo” vige l'anarchia: si lascia l'auto dove c'è un buco, senza preoccuparsi più del fatto che altri veicoli possano rimanere bloccati. Così, per evitare che gli spazi vengano occupati abusivamente, si sistemano le recinzioni. Come all'imbocco di viale Monastir. Stessa soluzione anche in via Peretti: i residenti raccontano di aver visto operai al lavoro per un po'; ma, andati via, non è più accaduto niente.
Le situazioni
Sono sparite, invece, le recinzioni nell'ex pompa di benzina di piazza Medaglia Miracolosa mentre le cancellate ancora sbarrano l'impianto di piazza Annunziata. In questo caso, a lamentarsi sono, soprattutto, i residenti. Perché anche quello spazio viene usato come (caotico) parcheggio. E perché il gabbiotto viene utilizzato dagli sbandati come “bagno d'emergenza”, creando anche problemi igienici.
Le ragioni
Ma perché questi impianti sono stati dismessi? «Per due ragioni», risponde Salvatore Garau, presidente provinciale della Figisc (Federazione italiana gestori impianti stradali), il “sindacato” dei benzinai che fa parte di Confcommercio. Intanto, ci sono problemi di natura normativa. «Le leggi sono diventate sempre più stringenti: gli impianti non compatibili restavano aperti grazie a deroghe che però non vengono più applicate». E, poi, ci sono le leggi di mercato. «Le compagnie chiudono gli impianti che non considerano più remunerativi. Preferiscono puntare su quelli delle periferie che possono applicare scontistiche più allettanti per gli automobilisti». Solo che tutto ha un prezzo. «Questi impianti ghost », interviene Roberto Bolognese di Confesercenti, «hanno una ricaduta negativa sul piano dei posti di lavoro, visto che lavorano senza personale».
Il Comune
Il futuro? Tutto da scrivere. «Per i distributori di piazza San Michele e piazza Annunziata», interviene l'assessore alle Attività produttive Alessandro Sorgia, «la società petrolifera ci ha chiesto la sospensione dell'attività in attesa di trovare nuovi concessionari». Anche se non farà facile trovarli. Difficile, però, tenere aperti distributori in città. «Perché», conclude Bolognese, «i margini sono molto ridotti e, spesso, vengono quasi azzerati dalle commissioni per i pagamenti con bancomat». Che cosa fare degli spazi liberati? «Stiamo ragionando», risponde Sorgia, «sulle possibili destinazioni, dai parcheggi al verde, dai giochi per bambini alle isole ecologiche, con la piena condivisione delle scelte tra residenti e operatori economici».
Marcello Cocco