Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Piazza D’Armi, allarme grotte

Fonte: La Nuova Sardegna
1 settembre 2009

MARTEDÌ, 01 SETTEMBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari

Il gruppo speleologico «Cavità cagliaritane»: informati da tempo il Comune e Abbanoa



Esplorato il sottosuolo e una relazione andrà alla Procura



«Da sessant’anni ampie perdite idriche in tutta la zona»


di Roberto Paracchini
CAGLIARI. La situazione idrica del sottosuolo cittadino e di piazza D’Armi è tale che una relazione andrà alla Procura della Repubblica. Lo ha annunciato ieri il gruppo speleologico Cavità cagliaritane.
Il gruppo spelologico e l’associazione Sardegna sotterranea in questi giorni stanno proseguendo la propria attività di «rilievo e monitoraggio delle cavità sotterranee nell’area Is Mirrionis-Sa Duchessa. E in settimana finiranno l’esplorazione. Per il momento sono state rilevate ben quattordici cavità sotterranee (vedasi foto) nella zona compresa tra piazza d’Armi, via Marengo, Merello, Castelfidardo, Montenotte e Peschiera. L’area delle case lesionate, a cui si aggiunge anche parte dello stabile della facoltà di Ingegnria.
L’obiettivo dei gruppi speleologici è quello di vedere dal vivo e non coi soli strumenti geognostici e georadar, «cosa si nasconde sotto le strade, attraverso i metodi tradizionali della speleologia in cavità artificiali, documentando con centinaia di immagini e rilievi lo stato delle caverne poste in realazione coi crolli». In particolare risale all’altro ieri la conclusione dell’esperimento preliminare con la fluorescina, un liquido colorante insapore e inodore, precisano, «quindi non inquinante, che ha fatto chiarezza sul corso delle acque nel sottosuolo».
In quest’ultimo periodo gli smottamenti sono diventati un’emergenza per l’ordinanza di sgombero delle case di via Castelfidarno-via Peschiera. Ma l’area critica interessa, ormai da anni, tutta la zona di piazza d’Armi e anche per questo c’è stato uno studio sistematico degli ambienti ipogeici, condotto da team di esperti, di cui fanno parte speleologi, archeologi, geologi, ingegneri, e biologi.
Gli esploratori sono tutti concordi nel definire «inaccettabile lo scarica-barile attuato dall’amministrazione comunale di Cagliari e dalla società Abbanoa». Infatti, affermano, «negli anni abbiamo spedito decine di lettere e relazioni al Comune, non ultima i dossier sui danni causati dall’alluvione di ottobre 2008 a Tuvixeddu e piazza d’Armi, denunciando pubblicamente la presenza di laghi sotterranei e corsi d’acqua». Intanto «l’acquedotto cittadino accessibile da viale San Vincenzo (che fino a 4 anni fa non veniva seguito da Abbanoa) continua a perdere centinaia di metri cubi d’acqua al giorno, da ben sessant’anni». Per tutti questi motivi la decisione di mandare una relazione alla Procura della Repubblica.
«Fare immediatamente chiarezza sulle effettive cause dei cedimenti strutturali su tutta l’area di piazza D’Armi» è la richiesta fatta dall’Italia dei valori (Rina Salis, coordinatrice provinciale, e Patrizio Rovelli, cittadino). Il gruppo che fa capo a Di Pietro domanda inoltre «che sia garantita tutela sociale ed economica a tutti gli abitanti, proprietari e inquilini delle case in pericolo di crollo, costretti allo sgombero anche a ragione di una politica del territorio intesa a salvaguardare le aspettative di palazzinari e speculatori».