LUNGOMARE.
Ricoveri ogni sabato, aumentano le ragazze. Le famiglie sono impotenti
Al Poetto task-force contro l'alcol Giovani ubriachi, un'altra notte di emergenza per 118 e forze dell'ordine
È una tribù che sballa, e lo fa con l'alcol. Nello scorso weekend avevano “vinto” le ragazze: quattro (una minorenne, delle altre tre la più grande ne aveva 21), soccorse in un colpo solo dalle ambulanze del 118, più tre giovanissimi. Tutto in una sola notte, quando i soccorritori avevano raccattato da terra molti giovani disperatamente ubriachi, alcuni dei quali finiti all'ospedale. E per stanotte, come ogni sabato, al 118 hanno già indossato gli elmetti: la grande sbornia collettiva si replica lungo il Poetto cagliaritano e quartese, una zona franca certo difficile da controllare e dove ciascuno fa un po' quel che gli pare: compreso aggredire, in branco, ragazzini indifesi. Polizia e carabinieri concentrano più forze al Poetto, senza sguarnire il resto della città: anche stanotte le due pattuglie del Nucleo di prevenzione crimine di Abbasanta che ogni giorno rafforzano la Squadra volante della Questura, faranno molti passaggi nel lungomare. Anche i carabinieri aumentano la presenza al Poetto, stanotte, con equipaggi del Radiomobile, della stazione di San Bartolomeo e di altri reparti. Il lungomare è vasto, i frequentatori molte migliaia, la sfida difficile.
Fenomeno in aumento
È una tribù che sballa, si diceva, e il fenomeno si aggrava sempre più: qualcuno ha convinto le giovani generazioni che, senza l'abuso di alcol, non esista divertimento. E poi c'è la novità: «Nel mondo delle ubriacature del fine settimana», sospira Giovanni Fois, 63 anni, responsabile del 118, «fanno ora parte anche le giovani. Soccorriamo ragazzi e ragazze di cultura medio-alta, di famiglie strutturate. L'alcol non è considerato una droga ma lo è e la sua diffusione aumenta tra i ragazzi. I casi per cui interveniamo costituiscono solo la punta dell'iceberg, perché sono i casi per cui gli amici hanno chiamato il 118: nemmeno sospettiamo quanti ragazzi restino per terra per ore in attesa di smaltire sbornie pericolose». Sono cambiate le dinamiche familiari: «Tempo fa un figlio che rientrava ubriaco era aspramente rimproverato, oggi invece le famiglie li proteggono», si amareggia Fois.
Le forze dell'ordine
Polizia e carabinieri lo precisano subito: Cagliari non è una città di ubriaconi. L'emergenza c'è, ma è circoscritta alle notti del fine settimana al Poetto. «Se il 118 soccorre un minore», sottolinea Massimo Imbimbo, dirigente della Squadra volante della Questura, «spesso ci coinvolge per rintracciare e informare i genitori. A volte sono stupiti, in altri casi no: sono quelli in cui il controllo del figlio è ormai sfuggito di mano». Gli episodi di aggressività legati all'abuso di alcol, aggiunge Imbimbo, non sono diffusi, «e quando ci sono, si verificano al Poetto nelle notti d'estate. Chi perde il controllo perché ha bevuto troppo», analizza il capo delle Volanti, «di solito è monitorato dagli amici che non hanno bevuto rimasti sobri o quasi». Fin qui, gli ubriachi da weekend, poi ci sono quelli cronici: «Non sono tanti, ad esempio ce n'è qualcuno in piazza del Carmine, ma non disturbano i passanti». Stanno seduti lì, insomma, avvolti tra i fumi dell'alcol.
I controlli nei market
In via Nuoro, dove c'è il Comando dei carabinieri, si lavora anche su chi rifornisce di alcol i giovani: «Abbiamo fatto numerosi controlli in borghese nei market», conferma il capitano Stefano Martorana, comandante del Radiomobile, «e sanzionato chi vende alcolici ai minori. Soprattutto, abbiamo tenuto d'occhio i ragazzi nei market e li abbiamo controllati all'uscita: i pochi maggiorenni fanno l'acquisto di vodka e altri superalcolici, che poi si spartiscono con i minorenni. Bevono prima di entrare in discoteca». I carabinieri coordinati dal capitano Martorana hanno svolto servizi di prevenzione anche con i Nas e la Guardia di finanza in discoteche e locali. «In altri casi», aggiunge, «abbiamo trovato giovani con la macchina ferma per strada e il portabagagli pieno di bottiglie: fanno baldoria e poi ballano. I carabinieri», conclude, «ammoniscono i ragazzi sui pericoli dell'alcol, quando tengono le lezioni sulla legalità nelle scuole: molti ci ascoltano con attenzione, in altri casi purtroppo non è così, com'è prevedibile. Aiuterebbe un'ordinanza che vietasse il consumo di alcol per strada ovunque, e non solo vicino ai locali. Noi tentiamo di seminare bene prima, e solo quando non è possibile colpiamo dopo». Proprio come fanno le famiglie. Quando ci riescono.
Luigi Almiento