. Via libera del Comune, ora manca l'autorizzazione ambientale
«Mai più puzza dai rifiuti del Cacip»Tra due anni il nuovo impianto eliminerà i disagi per i residenti
Via libera dal Consiglio comunale alla realizzazione dell'impianto del Tecnocasic per il trattamento dell'umido. Nei piani dovrebbe eliminare per sempre i miasmi che da anni provocano enormi disagi ai residenti. Con la variante approvata durante l'ultima seduta del Consiglio comunale, che permetterà di sollevare sino a 13 metri l'altezza consentita per la costruzione dell'impianto, rispetto ai 10,50 previsti in precedenza, il progetto da quasi 14 milioni di euro, finanziato quasi totalmente dalla Regione, ora dovrà attendere solo la concessione dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia).
Altri due anni
Ma se il futuro per chi vive nel centro e nelle zone a mare di Capoterra sembra roseo, il presente non è dei migliori: l'idea che ci vorranno almeno due anni per vedere entrare in funzione il nuovo impianto di Macchiareddu non fa dormire sonni tranquilli.
Il sindaco, Francesco Dessì, 63 anni, è soddisfatto del passo in avanti compiuto per eliminare una volta per tutte lo sgradevole odore prodotto dalle aie di maturazione della sezione umida dei rifiuti solidi urbani. «Per far sì che il progetto non si arenasse era necessario che il Consiglio comunale ratificasse le misure dell'altezza massima consentita per la costruzione di quell'impianto - spiega -, ci sarà da avere un altro po' di pazienza, ma questa soluzione permetterà di eliminare una volta per tutte i miasmi provenienti dal compostaggio».
Il Cacip
Salvatore Mattana, 58 anni, presidente del Cacip, assicura i residenti sull'efficacia del nuovo impianto. «Non si tratta di una modifica dell'impianto, ma di una nuova installazione che, grazie alle tecnologie più moderne, lavorerà utilizzando un sistema anaerobico. Ho personalmente visitato un impianto simile che si trova in Trentino, a stretto contatto con vigne e insediamenti abitativi, e la puzza non è assolutamente un problema: il progetto verrà realizzato per moduli, realizzati a compartimenti stagni. Arrivata l'Aia, potremo lanciare la gara d'appalto per assegnare i lavori: grazie a questo impianto verrà prodotto biogas».
L'opposizione
Paola Espa, 61 anni, consigliera del Gruppo misto di maggioranza, frena gli entusiasmi e annuncia la volontà di convocare un'assemblea cittadina per discutere del problema legato ai miasmi che, specie nel periodo estivo, rende impossibile la vita dei cittadini: «Io non so se questo progetto eliminerà davvero una volta per tutte l'enorme disagio patito da migliaia di persone, in questi mesi ho sentito pareri discordanti. Al di là di questo, credo sarebbe stato necessario pensare anche a delocalizzare questo impianto. Trascorreranno altri due anni prima che entri in funzione, e nel frattempo i cittadini di Capoterra continueranno a respirare aria malsana, senza avere neppure agevolazioni sui costi sostenuti per lo smaltimento dei rifiuti».
Ivan Murgana