Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Strade lavate, ma i marciapiedi restano sporchi

Fonte: L'Unione Sarda
17 settembre 2019

COMUNE.

Inseriti nell'appalto solo i portici di via Roma, di via Zagabria e dei palazzi Ormus in via Dante

Strade lavate, ma i marciapiedi restano sporchi

L'assessore: «Stiamo intervenendo con le imprese per aggiungere il servizio nel capitolato»

Marciapiedi sporchi. Se non proprio tutti, quasi. Più che scoperto lo hanno registrato gli ispettori del Comune che in queste settimane hanno intensificato i controlli sulla gestione dei rifiuti e gli interventi di igiene urbana, battendo palmo a palmo la città per verificare se possano esserci state carenze e possibili negligenze. Su un eventuale mancato rispetto degli accordi, insomma, con l'Associazione temporanea d'imprese De Vizia (azienda capolifia)-Econord-Coplat.
I controlli
Una verifica che ha spinto l'amministrazione municipale a riprendere in mano il contratto d'appalto stipulato con l'Ati. Ebbene, alla base del mancato lavaggio di tutti i marciapiedi ci sarebbe stato - secondo l'assessore dell'Innovazione tecnologica e ambiente, Alessandro Guarracino - un equivoco di fondo. Nel capitolato, lo sciacquamento della parte pedonale della rete stradale cittadina non è contemplato. Rientra, invece - come confermato dal responsabile dell'area Ecologia di De Vizia, Marcello Caruso - la pulizia dei marciapiedi di alcune zone della città. «Stiamo garantendo - spiega - il lavaggio dei portici di via Roma, dei palazzi Ormus in via Dante e di via Zagabria». Azioni limitate. Mentre in città e nelle zone più “a rischio” i marciapiedi diventano sempre più spesso impraticabili, usati per disfarsi dei rifiuti o come toilette per cani.
Dall'assessorato
«Stiamo intervenendo per la rimodulazione di alcuni aspetti del capitolato d'appalto e tra questi proprio il lavaggio dei marciapiedi che, purtroppo è vero, non sono sempre puliti. Lo faremo in primo luogo, ragionando con l'Ati, anche perché questo intervento avrà inevitabilmente riflessi economici», spiega Alessandro Guarracino. In primo luogo nell'appalto per il lavaggio delle strade, che così corretto potrebbe subire una lievitazione dei costi. Oggi si attestano per il solo lavaggio della rete stradale in poco meno di 250mila euro l'anno, come ricorda Roberto Montixi, ingegnere ambientale responsabile comunale dell'Igiene del suolo.
Giro di vite, insomma, per una città che con la pulizia non sembra andare d'accordo. «Oltre al lavaggio dei marciapiedi - dice Guarracino - si dovrà anche garantire contemporaneamente un intervento di igiene urbana. Una vera e propria disinfezione sulle aree più imbrattate dagli escrementi».
Il sindacato
Intanto c'è il timore che l'aggiungersi di mansioni non vada di pari passo con un incremento del personale impegnato nell'Ati De Vizia, Coplat e Econord. «Il problema di un organico inadeguato è già stato affrontato da tempo dal sindacato, ora con il nuovo servizio di lavaggio questi limiti potrebbero crescere», avverte Luisa Schirru, responsabile della Fpc-Cgil. «Basti pensare a come i cestini portarifiuti siano diventati veri cassonetti. I dipendenti non devono solo svuotarli e spazzare i marciapiedi, ma anche assicurare l'eliminazione dei cumuli. Abbiamo chiesto alle aziende di stabilizzare i precari, unica soluzione per poter assicurare un servizio adeguato».
Andrea Piras